Le mucche superano... l'antidoping

Le mucche superano... l'antidoping
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C’è voluto un processo per stabilire che sette mucche di Cascina Quinto Vecchio di Cavaglià avevano superato a tutti gli effetti l’esame... antidoping. Non era stato pertanto iniettato a nessuna di esse un farmaco cortisonico in grado di provocare ritenzione idrica e quindi un aumento quantomeno apparente della massa muscolare dell’animale.

La perizia. A rimettere ogni cosa a posto e a consentire l’assoluzione della titolare della cascina che si era ritrovata tra capo e collo sotto processo, è stata la dettagliata relazione di un veterinario, Marco Tassinari, del Dipartimento di Scienze mediche veterinarie dell’Università di Bologna. Lo stesso giudice, Iolanda Villano, ha ripreso nella sua sentenza alcuni passi fondamentali della perizia, nei punti in cui viene spiegato che il valore fisiologico dell’ormone finito nel mirino dei controlli, in taluni bovini, può aumentare se gli stessi animali vengono sottoposti a stress come può benissimo derivare, ad esempio, dal prelievo di urine o sangue da parte di persone ad essi sconosciuti. Il veterinario ha altresì sottolineato che nessuno dei valori riscontrati nelle sette mucche controllate, superava il limite massimo  stabilito in sede europea e dal Consiglio Superiore di Sanità. Per questo motivo, l’imputata, 65 anni, di Cavaglià, è stata assolta con formula piena in quanto “il fatto non sussiste”.

I retroscena. A dare il “la” alle indagini era stato un controllo effettuato dai veterinari dell’Asl di Biella in seguito al quale era stata evidenziata la presenza in una mucca sottoposta ad analisi di valori non conformi di una sostanza denominata “prednisone” che è un ormone anche sintetico comunemente chiamato “steroide”. Il “prednisone” è molto simile all’ormone cortisolo prodotto dal nostro organismo.La presunta “notizia di reato” era finita sul tavolo del sostituto procuratore Mariaserena Iozzo che aveva ordinato la perquisizione della cascina da parte dei carabinieri del Nucleo antisofisticazione e frodi di Torino  alla ricerca di eventuali steroidi iniettabili nonché il prelievo di ulteriori campioni in altri sette bovini.

Valter Caneparo

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