L'ambulanza è a 300 metri, ma il 118... non lo sa

L'ambulanza è a 300 metri, ma il 118... non lo sa
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Quaranta minuti o poco meno ad aspettare l’ambulanza, al freddo, sdraiato sull’asfalto, con la testa sanguinante,  in mezzo all’incrocio dov’era stato investito, circondato da tante persone che hanno cercato per tutto il tempo di tenerlo tranquillo. Ci ha pensato una signora a scaldarlo: si è tolta il cappotto e lo ha coperto. Un gesto commovente, di gran cuore. Un altro testimone gli ha raccolto le buste della spesa. Poi, finalmente, l’ambulanza è arrivata. Da Cossato, con la sede della Croce rossa di Biella, quella della Croce bianca e l’ospedale, a 300 metri circa di distanza, roba che in massimo 10 minuti tutto si sarebbe risolto. L’incidente, infatti, è avvenuto ieri mattina poco prima delle 10 nell’incrocio tra via La Marmora e via Aldo Moro, nel cuore della città.

Disservizio? Si tratta dell’ennesimo disagio provocato dallo spostamento della centrale del “118” da Biella a Novara, dell’ennesima discutibile valutazione e scelta del mezzo da inviare sul luogo di un incidente. Per fortuna il pedone investito, Vincenzo P., 72 anni, pensionato di Biella, ha riportato un trauma cranico non grave e se l’è cavata con una prognosi di pochi giorni. Ma nessuno, prima dell’arrivo in ospedale e della “Tac”, avrebbe potuto diagnosticarlo con certezza. 

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