Ladri in casa, lei per paura si nasconde

Ladri in casa, lei per paura si nasconde
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PONDERANO - Non c’è nulla di avvincente o di cinematografico negli “incontri ravvicinati di pessimo tipo” di una ragazza con i ladri. Sono esperienze che, in taluni casi, possono arrivare a lasciare segni indelebili per sempre che possono in parte rovinare una vita: un rumore di notte, un’ombra furtiva, un filo di luce attraverso uno spiraglio, possono far balzare in mente quei brutti momenti e far serpeggiare una scossa gelida lungo la schiena.
L’incontro ravvicinato con i ladri, l’ha avuto una ventenne che abita in una cascina denominata “Barazzola” che sorge maestosa lungo l’omonima strada nella campagna al confine tra Ponderano e Borriana. Era in casa da sola, l’altra mattina intorno alle 9, quando ha sentito dei rumori e ha capito che qualcuno era entrato attraverso la portafinestra della cucina. Non ce l’ha fatta a raggiungere il telefono e a dare l’allarme ai carabinieri. E neppure se l’è sentita di affrontare i ladri o di fare rumore per spaventarli e farli scappare. E se non lo avessero fatto? E se l’avessero affrontata?
La paura ha preso il sopravvento. La ragazza ha così preferito nascondersi, chiudersi a chiave in uno sgabuzzino che i ladri non hanno neppure sfiorato. Le altre camere sì, le hanno passate al setaccio rubando di tutto e mettendo fuori gioco il sistema di videosorveglianza che avrebbe consentito ai carabinieri di identificarli.
Azione rapida. In una quindicina di minuti, i ladri (che gli investigatori dell’Arma ritengano possano essere personaggi “nostrani” e non nomadi che, di norma, sono soliti rubare solamente soldi e oro) hanno rubato due grosse casse acustiche di discreto valore, un computer di marca Asus, un mixer audio, un telefono IPhone, un’affettatrice di grosse dimensioni, un forno a microonde, svariati monili in oro e circa duecento euro in contanti. Hanno inoltre rubato il registratore della videosorveglianza rendendo così inutile l’impianto.
Solo dopo che i ladri si erano allontanati, la ragazza è uscita dal suo nascondiglio e ha dato l’allarme ai carabinieri. L’arrivo delle pattuglie non ha però consentito di intercettare i fuggitivi. Le indagini sono comunque in corso. Nel cascinale sono arrivati anche i carabinieri del Nucleo scientifico che hanno cercato impronte o altri elementi che possano servire alle indagini. 
Purtroppo, di “incontri ravvicinati” se ne stanno verificando sempre più spesso. Tanti risultano infatti i biellesi che si sono trovati davanti i ladri, entrati senza curarsi se in casa vi fosse o meno qualcuno. Se un furto è comunque già di per sé una vera e propria violazione dell’intimità domestica, l’incontro diretto con dei ladri, nella propria casa, è roba quantomeno da infarto.
Valter Caneparo

PONDERANO - Non c’è nulla di avvincente o di cinematografico negli “incontri ravvicinati di pessimo tipo” di una ragazza con i ladri. Sono esperienze che, in taluni casi, possono arrivare a lasciare segni indelebili per sempre che possono in parte rovinare una vita: un rumore di notte, un’ombra furtiva, un filo di luce attraverso uno spiraglio, possono far balzare in mente quei brutti momenti e far serpeggiare una scossa gelida lungo la schiena.
L’incontro ravvicinato con i ladri, l’ha avuto una ventenne che abita in una cascina denominata “Barazzola” che sorge maestosa lungo l’omonima strada nella campagna al confine tra Ponderano e Borriana. Era in casa da sola, l’altra mattina intorno alle 9, quando ha sentito dei rumori e ha capito che qualcuno era entrato attraverso la portafinestra della cucina. Non ce l’ha fatta a raggiungere il telefono e a dare l’allarme ai carabinieri. E neppure se l’è sentita di affrontare i ladri o di fare rumore per spaventarli e farli scappare. E se non lo avessero fatto? E se l’avessero affrontata?
La paura ha preso il sopravvento. La ragazza ha così preferito nascondersi, chiudersi a chiave in uno sgabuzzino che i ladri non hanno neppure sfiorato. Le altre camere sì, le hanno passate al setaccio rubando di tutto e mettendo fuori gioco il sistema di videosorveglianza che avrebbe consentito ai carabinieri di identificarli.
Azione rapida. In una quindicina di minuti, i ladri (che gli investigatori dell’Arma ritengano possano essere personaggi “nostrani” e non nomadi che, di norma, sono soliti rubare solamente soldi e oro) hanno rubato due grosse casse acustiche di discreto valore, un computer di marca Asus, un mixer audio, un telefono IPhone, un’affettatrice di grosse dimensioni, un forno a microonde, svariati monili in oro e circa duecento euro in contanti. Hanno inoltre rubato il registratore della videosorveglianza rendendo così inutile l’impianto.
Solo dopo che i ladri si erano allontanati, la ragazza è uscita dal suo nascondiglio e ha dato l’allarme ai carabinieri. L’arrivo delle pattuglie non ha però consentito di intercettare i fuggitivi. Le indagini sono comunque in corso. Nel cascinale sono arrivati anche i carabinieri del Nucleo scientifico che hanno cercato impronte o altri elementi che possano servire alle indagini. 
Purtroppo, di “incontri ravvicinati” se ne stanno verificando sempre più spesso. Tanti risultano infatti i biellesi che si sono trovati davanti i ladri, entrati senza curarsi se in casa vi fosse o meno qualcuno. Se un furto è comunque già di per sé una vera e propria violazione dell’intimità domestica, l’incontro diretto con dei ladri, nella propria casa, è roba quantomeno da infarto.
Valter Caneparo

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