Ladra con jeans e orecchini della derubata
BIELLA - Ha riconosciuto addosso alla baby ladruncola i suoi particolari orecchini e i suoi jeans che le erano stati rubati una settimana prima da casa. Con l’aiuto del marito, dopo il fuggi fuggi generale e un lungo inseguimento, la ragazzina, sedicenne, della ex Jugoslavia, è stata fermata insieme alla sua complice. «Mentre le correvo dietro, continuavo a chiedere aiuto, a urlare “fermatela, è una ladra”. Ma nessuno ha mosso un dito, sono rimasti tutti indifferenti», racconta, delusa, la derubata. Con la minorenne è finita in trappola anche una diciannovenne di origini croate, che aveva addosso due robusti cacciavite, di quelli utilizzati per scardinare le porte delle abitazioni o forzare gli infissi delle finestre. Le due provengono da un campo nomadi del Torinese. La prima è stata denunciata per la ricettazione degli orecchini e dei jeans, la più grande per il porto di oggetti atti allo scasso. Entrambe sono poi state munite di foglio di via. Tutto qua.
Il legale. Amareggiato il legale della coppia, avvocato Giovanni Rinaldi: «Scriverò al Procuratore della Repubblica - promette - per far presente la poca tutela che hanno i cittadini riguardo i reati contro il patrimonio (ad esempio furti e truffe, ndr). Non è ammissibile che non vengano effettuate perquisizioni alla ricerca della refurtiva nei campi nomadi da cui provengono le persone che commettono i furti nelle abitazioni. E’ necessario un giro di vite per far sentire i cittadini più tutelati dalla legge».
V.Ca.
Leggi di più sull’Eco di Biella di giovedì 12 novembre 2015
BIELLA - Ha riconosciuto addosso alla baby ladruncola i suoi particolari orecchini e i suoi jeans che le erano stati rubati una settimana prima da casa. Con l’aiuto del marito, dopo il fuggi fuggi generale e un lungo inseguimento, la ragazzina, sedicenne, della ex Jugoslavia, è stata fermata insieme alla sua complice. «Mentre le correvo dietro, continuavo a chiedere aiuto, a urlare “fermatela, è una ladra”. Ma nessuno ha mosso un dito, sono rimasti tutti indifferenti», racconta, delusa, la derubata. Con la minorenne è finita in trappola anche una diciannovenne di origini croate, che aveva addosso due robusti cacciavite, di quelli utilizzati per scardinare le porte delle abitazioni o forzare gli infissi delle finestre. Le due provengono da un campo nomadi del Torinese. La prima è stata denunciata per la ricettazione degli orecchini e dei jeans, la più grande per il porto di oggetti atti allo scasso. Entrambe sono poi state munite di foglio di via. Tutto qua.
Il legale. Amareggiato il legale della coppia, avvocato Giovanni Rinaldi: «Scriverò al Procuratore della Repubblica - promette - per far presente la poca tutela che hanno i cittadini riguardo i reati contro il patrimonio (ad esempio furti e truffe, ndr). Non è ammissibile che non vengano effettuate perquisizioni alla ricerca della refurtiva nei campi nomadi da cui provengono le persone che commettono i furti nelle abitazioni. E’ necessario un giro di vite per far sentire i cittadini più tutelati dalla legge».
V.Ca.
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