L'addio a Jean Dagostino, storico alpinista e istruttore del Cai di Biella
Aveva 90 anni. Con Coda Zabetta aprì la parete nord del Monte Rosso del Croso
Il mondo dell’alpinismo biellese è in lutto per la morte di uno dei suoi più grandi interpreti, Giovanni “Jean” Dagostino, storico istruttore del Cai di Biella, mancato a 90 anni martedì 2 gennaio all’ospedale di Ponderano, dov’era ricoverato per l’aggravarsi del suo stato di salute. Il funerale si terrà oggi, giovedì 4 gennaio, alle 10 partendo dalla chiesa parrocchiale di Pettinengo, il paese dove risiedeva.
“Jean” Dagostino era un bravo alpinista, che nel Biellese sarà sempre ricordato per essere stato il primo ad aprire - insieme a Renzo Coda Zabetta – la remota parete Nord del Monte Rosso del Croso, una parete un po’ dimenticata, alla quale si accede dalla Valle del Cervo. Era il 1968.
Lutto nel Biellese per Dagostino
Grandi le sue imprese: insieme all’astro nascente dell’alpinismo, Miller Rava, percorse anche la Cresta Tronchey alla Punta Walker delle Grandes Jorasses, gruppo di cime granitiche che si trovano nella parte settentrionale del massiccio del Monte Bianco, sulla linea di frontiera tra Italia e Francia. A ricordarlo, con dolcezza, è Pietro Perona, accademico del Cai, suo amico e compagno di scalate. «I miei primi ricordi con Jean – racconta Perona – sono molto datati, risalgono a più di 50 anni fa. Lo conobbi alla scuola di alpinismo, lui era già istruttore, io un allievo». Insieme, Perona e Dagostino hanno fatto diverse salite. «Ricordo quella dei primi di ottobre del 1971 – le parole di Perona - quando scalammo la parete Sud dell’Aiguille du Midi, per la via Rebuffat, sul Monte Bianco. Con noi c’era anche Giovanni Boggio, che purtroppo ci ha lasciati alcuni anni fa in un incidente in montagna. Jean all’epoca aveva 39 anni, io ero molto più giovane, ne avevo appena 18. Ricordo che proprio in quell’occasione mi disse “Sono vecchiotto”, e a me, che ero poco più che un ragazzo, sembrava davvero in là con gli anni… anche se con il senno di poi, un uomo di 39 anni è davvero, indiscutibilmente, giovane».
Servizio completo in edicola oggi, giovedì 4 gennaio, su Eco di Biella.