La truffa del negozio da parrucchiera
Aveva proposto a un’amica l’apertura di un negozio di parrucchiera. Per sostenere alcune spese e per chiudere alcuni debiti che a suo dire le impedivano di avviare in breve l’attività, si era fatta consegnare una prima tranche di cinquemila euro. Era il 29 aprile 2010 e da quel giorno la proponente non s’era fatta più sentire se non con un “sms” con il quale avrebbe intimato all’amica di non importunarla più altrimenti le avrebbe fatto passare dei guai. Accusata di truffa e minacce, Vittoria Celardo, 34 anni, di Biella, ha preferito non presentarsi in aula per il processo, dando mandato al suo difensore, avvocato Sandro Delmastro, di optare per il patteggiamento. Alla fine, l’imputata se l’è cavata con una pena “scontata” tutto sommato mite a due mesi e venti giorni di reclusione più 400 euro di multa con la condizionale.
Aveva proposto a un’amica l’apertura di un negozio di parrucchiera. Per sostenere alcune spese e per chiudere alcuni debiti che a suo dire le impedivano di avviare in breve l’attività, si era fatta consegnare una prima tranche di cinquemila euro. Era il 29 aprile 2010 e da quel giorno la proponente non s’era fatta più sentire se non con un “sms” con il quale avrebbe intimato all’amica di non importunarla più altrimenti le avrebbe fatto passare dei guai. Accusata di truffa e minacce, Vittoria Celardo, 34 anni, di Biella, ha preferito non presentarsi in aula per il processo, dando mandato al suo difensore, avvocato Sandro Delmastro, di optare per il patteggiamento. Alla fine, l’imputata se l’è cavata con una pena “scontata” tutto sommato mite a due mesi e venti giorni di reclusione più 400 euro di multa con la condizionale.