"La Concordia a Genova? Sono felice"

"La Concordia a Genova? Sono felice"
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«Non ho visto le immagini di quando l’hanno raddrizzata. E neppure di quando l’hanno staccata dal Giglio. Ma quando stava per arrivare a Genova mi sono per la prima volta soffermata davanti alla tivù per una ventina di minuti. Mi ha fatto piacere vederla tornare a casa con la sua chiglia. Ero contenta perché hanno liberato il Giglio. Ed è stato bello vederla navigare. Fino a quel giorno la sensazione era strana, come se qualcosa che avevo cominciato fosse rimasto in sospeso, come se da quella nave non fossi in realtà mai scesa...». A parlare è Chiara Castello, 30 anni, di Cossato, unica naufraga biellese a non aver accettato la proposta di risarcimento di Costa per il naufragio della Concordia.

L'INTERA INTERVISTA, CIFRE E CURIOSITA' LI POTRETE TROVARE DOMATTINA SU ECO DI BIELLA IN EDICOLA

«Non ho visto le immagini di quando l’hanno raddrizzata. E neppure di quando l’hanno staccata dal Giglio. Ma quando stava per arrivare a Genova mi sono per la prima volta soffermata davanti alla tivù per una ventina di minuti. Mi ha fatto piacere vederla tornare a casa con la sua chiglia. Ero contenta perché hanno liberato il Giglio. Ed è stato bello vederla navigare. Fino a quel giorno la sensazione era strana, come se qualcosa che avevo cominciato fosse rimasto in sospeso, come se da quella nave non fossi in realtà mai scesa...». A parlare è Chiara Castello, 30 anni, di Cossato, unica naufraga biellese a non aver accettato la proposta di risarcimento di Costa per il naufragio della Concordia.

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