Indagato il capo dei guardiaparco “furbetti”

Indagato il capo dei guardiaparco “furbetti”
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POLLONE - E’ stata per quasi trent’anni direttore della riserva naturale del Parco Burcina di Pollone. Ora, in qualità di responsabile  dell’Ente Gestore aree protette della Valsesia, Nicoletta Furno, 50 anni, di Pollone, è finita nei guai dopo che quattro suoi guardiaparco, S.B., 62 anni, P.C. ed  E.Q. 63 anni ed M.S., 55 anni, tutti residenti in Valsesia, sono stati denunciati dai carabinieri di Borgosesia e sospesi dal servizio. Stando a quanto accertato dai militari i guardiaparco indagati si facevano gli affari propri durante l’orario di servizio. E il direttore, Nicoletta Furno, che - a quanto emerso - nulla sapeva delle violazioni dei suoi sottoposti, ora è accusata di non aver controllato a sufficienza i propri dipendenti. Per questo è stata denunciata. Contattata telefonicamente, Furno lascia trasparire tanta amarezza, ma non interviene: «No comment» dice.
L’operazione, condotta dai militari del tenente colonnello Fabio Longhi e coordinata dal pubblico ministero Davide Pretti, della Procura della Repubblica di Vercelli, è iniziata la scorsa primavera. Certi che i guardiaparco non lavorassero con il dovuto rigore, i carabinieri hanno portato avanti un’indagine “vecchio stampo”, con appostamenti e pedinamenti durati quasi sei mesi. Hanno così accertato che i quattro, nonostante compilassero normalmente il registro di inizio e fine servizio, inserendo anche eventuali servizi svolti all’esterno della propria sede e l’utilizzo delle auto d’ordinanza, spesso svolgevano turni di servizio molto ridotti. Stando a quanto scoperto dai militari, anzichè lavorare, si occupavano di faccende private, ne approfittavano per fare commissioni e si intrattenevano al bar. In un caso limite sarebbe stata documentata l’organizzazione di una grigliata con amici svolta nel giardino di casa di uno degli indagati.
Shama Ciocchetti

POLLONE - E’ stata per quasi trent’anni direttore della riserva naturale del Parco Burcina di Pollone. Ora, in qualità di responsabile  dell’Ente Gestore aree protette della Valsesia, Nicoletta Furno, 50 anni, di Pollone, è finita nei guai dopo che quattro suoi guardiaparco, S.B., 62 anni, P.C. ed  E.Q. 63 anni ed M.S., 55 anni, tutti residenti in Valsesia, sono stati denunciati dai carabinieri di Borgosesia e sospesi dal servizio. Stando a quanto accertato dai militari i guardiaparco indagati si facevano gli affari propri durante l’orario di servizio. E il direttore, Nicoletta Furno, che - a quanto emerso - nulla sapeva delle violazioni dei suoi sottoposti, ora è accusata di non aver controllato a sufficienza i propri dipendenti. Per questo è stata denunciata. Contattata telefonicamente, Furno lascia trasparire tanta amarezza, ma non interviene: «No comment» dice.
L’operazione, condotta dai militari del tenente colonnello Fabio Longhi e coordinata dal pubblico ministero Davide Pretti, della Procura della Repubblica di Vercelli, è iniziata la scorsa primavera. Certi che i guardiaparco non lavorassero con il dovuto rigore, i carabinieri hanno portato avanti un’indagine “vecchio stampo”, con appostamenti e pedinamenti durati quasi sei mesi. Hanno così accertato che i quattro, nonostante compilassero normalmente il registro di inizio e fine servizio, inserendo anche eventuali servizi svolti all’esterno della propria sede e l’utilizzo delle auto d’ordinanza, spesso svolgevano turni di servizio molto ridotti. Stando a quanto scoperto dai militari, anzichè lavorare, si occupavano di faccende private, ne approfittavano per fare commissioni e si intrattenevano al bar. In un caso limite sarebbe stata documentata l’organizzazione di una grigliata con amici svolta nel giardino di casa di uno degli indagati.
Shama Ciocchetti

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