L'intervista

In tribunale per il video “Olocausto”: «Era un esperimento sociale»

Nestori spiega perché si vestì da nazista gridando «Heil Hitler» e insulti antisemiti: «Oggi sono pentito, ho chiesto scusa alla Comunità ebraica»

In tribunale per il video “Olocausto”: «Era un esperimento sociale»

Dopo l’articolo di giovedì scorso sull’avvio del processo penale a suo carico per il video intitolato “Olocausto”, girato nel 2018, Diego Franz Nestori ha contattato la redazione di Eco di Biella per spiegare le motivazioni di quella scelta e la sua posizione. Nel filmato, diffuso sui social, impersonava un ufficiale nazista mentre due compagni recitavano la parte di prigionieri ebrei, tra insulti come «sporchi ebrei» e il saluto «Heil Hitler». Il video, girato all’interno di un supermercato, suscitò un’ondata di indignazione e portò la Comunità ebraica di Roma a sporgere querela. Oggi quella stessa comunità si è costituita parte civile nel processo in corso a Biella, chiedendo un risarcimento di 100mila euro. Nestori, 50 anni, si dice pentito: «Non lo rifarei. Ho capito che ha offeso la comunità ebraica. In aula mi sono scusato e ho consegnato alla controparte una lettera di scuse di mio pugno».

L’articolo completo in edicola su Eco di Biella