In galera tre anni per la rapina alla prostituta

In galera tre anni per la rapina alla prostituta
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E’ arrivato il conto con la giustizia per Voka Ermir Gjon, 41 anni, residente a Vicenza: deve scontare tre anni di galera per aver rapinato una prostituta mentre stava consumando un rapporto con il suo occasionale cliente nelle campagne di Salussola. L’uomo è stato arrestato qualche giorno fa dai carabinieri che hanno eseguito un ordine di carcerazione emesso dal Tribunale di Biella. La rapina risale al 2007 e l’avevano commessa in tre: l’arrestato, un italiano, anche lui condannato in primo grado a tre anni, e un loro complice che aveva però agito con il passamontagna e non è mai stato catturato. I banditi lavoravano lungo l’autostrada A4 Torino-Milano per conto di un’impresa campana che aveva vinto l’appalto. Entrambi provenivano dalla provincia di Napoli.

Entrambi erano stati condannati a tre anni più mille euro per la rapina ed erano stati assolti per la sola accusa di essersi impossessati dell’auto del cliente della prostituta rapinata, una Golf di colore scuro metallizzato. E’ infatti emerso durante il dibattimento, che i due se l’erano svignata al volante di un’auto di colore verde della quale la vittima dell’aggressione aveva avuto la prontezza di annotarsi il numero della targa e di fornirlo subito dopo ai carabinieri del Nucleo operativo di Biella: uno spunto investigativo prezioso che era in parte servito a rintracciare i banditi nel cartiere di Carisio lungo la Torino-Milano.

La giovane donna rapinata non aveva avuto nessun patema a riconoscere i due prima dalle fotografie segnaletiche e in seguito anche di persona.

Le accuse erano piuttosto gravi. I due dovevano infatti rispondere d’aver aggredito la coppia occasionale in una stradina appartata in territorio del comune di Salussola. La rapina fu commessa con estrema violenza, in pochi minuti. Uno dei rapinatori aveva trascinato fuori la ragazza dalla Golf del cliente occasionale dopo averla afferrata per i capelli. Le aveva quindi rivolto la più classica delle minacce: «Dammi i soldi o ti ammazzo». I banditi si erano alla fine impadroniti dei soldi del cliente, di 270 euro della prostituta, di un telefono e di svariati documenti.

V.Ca.

E’ arrivato il conto con la giustizia per Voka Ermir Gjon, 41 anni, residente a Vicenza: deve scontare tre anni di galera per aver rapinato una prostituta mentre stava consumando un rapporto con il suo occasionale cliente nelle campagne di Salussola. L’uomo è stato arrestato qualche giorno fa dai carabinieri che hanno eseguito un ordine di carcerazione emesso dal Tribunale di Biella. La rapina risale al 2007 e l’avevano commessa in tre: l’arrestato, un italiano, anche lui condannato in primo grado a tre anni, e un loro complice che aveva però agito con il passamontagna e non è mai stato catturato. I banditi lavoravano lungo l’autostrada A4 Torino-Milano per conto di un’impresa campana che aveva vinto l’appalto. Entrambi provenivano dalla provincia di Napoli.

Entrambi erano stati condannati a tre anni più mille euro per la rapina ed erano stati assolti per la sola accusa di essersi impossessati dell’auto del cliente della prostituta rapinata, una Golf di colore scuro metallizzato. E’ infatti emerso durante il dibattimento, che i due se l’erano svignata al volante di un’auto di colore verde della quale la vittima dell’aggressione aveva avuto la prontezza di annotarsi il numero della targa e di fornirlo subito dopo ai carabinieri del Nucleo operativo di Biella: uno spunto investigativo prezioso che era in parte servito a rintracciare i banditi nel cartiere di Carisio lungo la Torino-Milano.

La giovane donna rapinata non aveva avuto nessun patema a riconoscere i due prima dalle fotografie segnaletiche e in seguito anche di persona.

Le accuse erano piuttosto gravi. I due dovevano infatti rispondere d’aver aggredito la coppia occasionale in una stradina appartata in territorio del comune di Salussola. La rapina fu commessa con estrema violenza, in pochi minuti. Uno dei rapinatori aveva trascinato fuori la ragazza dalla Golf del cliente occasionale dopo averla afferrata per i capelli. Le aveva quindi rivolto la più classica delle minacce: «Dammi i soldi o ti ammazzo». I banditi si erano alla fine impadroniti dei soldi del cliente, di 270 euro della prostituta, di un telefono e di svariati documenti.

V.Ca.

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