In aereo la marijuana per il mercato biellese

In aereo la marijuana per il mercato biellese
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Avevano ideato un particolare stratagemma per eludere i controlli alla frontiera: utilizzare un ultraleggero che viaggiava tra l’Italia e l’Albania. Le indagini della Sezione antidroga della Squadra mobile di Torino, nei confronti di un gruppo criminale specializzato nell’importazione di ingenti quantitativi di marijuana dall’Albania, ha permesso di scoprire la particolare tecnica criminale utilizzata per introdurre lo stupefacente. La droga veniva stipata in un piccolo aereo che utilizzava per l’atterraggio l’insospettabile pista per ultraleggeri di Gattinara. La marijuana - si presume dagli 80 ai 150 chili di sostanza a viaggio - finiva poi nelle piazze di Biella, Vercelli e Torino. Tutto è stato scoperto nei giorni scorsi. La banda era composta da italiani e albanesi che avevano già precedenti. I corrieri della droga viaggiavano su un aeroplano ultraleggero modello Dynamic. L’ultraleggero era stato modificato con la rimozione del secondo sedile e della cloche del passeggero in modo da agevolare il carico e il trasporto di quantitativi più grandi di marijuana. Il gruppo criminale aveva un complice proprio in Albania, il cui compito era quello di acquistare lo stupefacente e trasportarlo in un “campo volo” idoneo a far atterrare un aereo ultraleggero. Quindi, dall'Italia, dopo aver preso accordi per telefono, si inviava il “corriere aereo” che dal campo volo di Gattinara si spostava in un luogo sconosciuto in Albania, facendo scalo nella provincia di Lecce. In questo modo, in poche ore, gli ingenti carichi di stupefacente arrivavano in Piemonte per essere poi rivenduti al dettaglio.

Dopo un primo tentativo, il gruppo criminale aveva importato circa 80 chilogrammi di marijuana nei primi giorni del giugno scorso. Lo scorso 1° settembre era stata programmata un’altra importazione di marijuana (circa 120 chili), non andata a buon fine per un imprevisto al campo volo in provincia di Lecce. A Gattinara la polizia ha bloccato l’aereo appena tornato dalla Puglia. Quattro gli arresti, tra cui un ristoratore italiano del Lago Maggiore che pilotava l'ultraleggero. E’ proprio lui, 58 anni, di Angera (Varese), la figura chiave dell'inchiesta. L’uomo, finito in manette con un altro italiano e due albanesi, era il proprietario dell'ultraleggero, del valore di circa 70mila euro, che utilizzava per recarsi in Albania a prendere la droga da portare in Italia. Ogni viaggio per l’Albania gli costava circa 500 euro ma, secondo le stime degli investigatori, riusciva a trasportare marijuana che poteva essere venduta per 250 mila euro.

Avevano ideato un particolare stratagemma per eludere i controlli alla frontiera: utilizzare un ultraleggero che viaggiava tra l’Italia e l’Albania. Le indagini della Sezione antidroga della Squadra mobile di Torino, nei confronti di un gruppo criminale specializzato nell’importazione di ingenti quantitativi di marijuana dall’Albania, ha permesso di scoprire la particolare tecnica criminale utilizzata per introdurre lo stupefacente. La droga veniva stipata in un piccolo aereo che utilizzava per l’atterraggio l’insospettabile pista per ultraleggeri di Gattinara. La marijuana - si presume dagli 80 ai 150 chili di sostanza a viaggio - finiva poi nelle piazze di Biella, Vercelli e Torino. Tutto è stato scoperto nei giorni scorsi. La banda era composta da italiani e albanesi che avevano già precedenti. I corrieri della droga viaggiavano su un aeroplano ultraleggero modello Dynamic. L’ultraleggero era stato modificato con la rimozione del secondo sedile e della cloche del passeggero in modo da agevolare il carico e il trasporto di quantitativi più grandi di marijuana. Il gruppo criminale aveva un complice proprio in Albania, il cui compito era quello di acquistare lo stupefacente e trasportarlo in un “campo volo” idoneo a far atterrare un aereo ultraleggero. Quindi, dall'Italia, dopo aver preso accordi per telefono, si inviava il “corriere aereo” che dal campo volo di Gattinara si spostava in un luogo sconosciuto in Albania, facendo scalo nella provincia di Lecce. In questo modo, in poche ore, gli ingenti carichi di stupefacente arrivavano in Piemonte per essere poi rivenduti al dettaglio.

Dopo un primo tentativo, il gruppo criminale aveva importato circa 80 chilogrammi di marijuana nei primi giorni del giugno scorso. Lo scorso 1° settembre era stata programmata un’altra importazione di marijuana (circa 120 chili), non andata a buon fine per un imprevisto al campo volo in provincia di Lecce. A Gattinara la polizia ha bloccato l’aereo appena tornato dalla Puglia. Quattro gli arresti, tra cui un ristoratore italiano del Lago Maggiore che pilotava l'ultraleggero. E’ proprio lui, 58 anni, di Angera (Varese), la figura chiave dell'inchiesta. L’uomo, finito in manette con un altro italiano e due albanesi, era il proprietario dell'ultraleggero, del valore di circa 70mila euro, che utilizzava per recarsi in Albania a prendere la droga da portare in Italia. Ogni viaggio per l’Albania gli costava circa 500 euro ma, secondo le stime degli investigatori, riusciva a trasportare marijuana che poteva essere venduta per 250 mila euro.

 

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