per prevenire nuovo contagio

Immuni, la App sul telefonino (o braccialetti per gli anziani) per uscire di casa

Coronavirus, ecco come funziona e come dotarsi della App Immuni varata dal Governo per far ripartire il paese

Immuni, la App sul telefonino (o braccialetti per gli anziani) per uscire di casa
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Prende forma e dovrebbe partire agli inizi di maggio la App del Governo da scaricare sul telefonino che consentirà gli spostamenti alla popolazione. Il ministero della Salute ha annunciato la firma del contratto conla Bending Spoons, la società sviluppatrice di “Immuni”, questo il nome della app che consentirà di “tracciare i contatti dell persone contagiate”. Non dovrebbe essere obbligatoria, ma il Governo starebbe varando una norma che limiterebbe gli spostamenti a chi non ne sarà dotato. Al posto della App Immuni (che si scaricherà gratuitamente sul proprio smartphone) le persone anziane, meno avvesse alla tecnologia, potranno dotarsi di un braccialetto con le stesse funzioni di “contact tracing”.

Copasir chiede garanzie per la privacy

Il Governo assicura il rispetto della privacy, ma nelle scorse ore il Copasir (Comitato parlamentare per la sicurezza) ha convocato per un’audizione il commissario per l’emergenza Domenico Arcuri. Insomma, il parlamento vuole vederci chiaro.

L’obiettivo dell Appa Immuni è naturalmente quello di “tracciare” i contatti posti in essere dalle persone contagiate al fine di contenere l’ipotesi (data per scontata dagli scienziati per il prossimo autunno) di una recrudescenza del contagio da covid-19.

I limiti della App Immuni per poter prevenire altri contagi

Al fine di svolgere in modo efficace il proprio ruolo, questa App (o l’eventuale braccialetto) dovrà essere scaricata o in uso almeno al 60 per cento della popolazione italiana. Questo perché solo così la situazione del paese e dello sviluppo di eventuali altri focolai potrebbe essere tenuta sotto controllo. Questo in sostanza hanno sottolineato gli sviluppatori di Immuni.

Dotarsi di questa App sarà quindi – con ogni probabilità – lasciato alla volontarietà dei cittadini, che tuttavia dovranno accettare la limitazione dei loro spostamenti, rispetto a chi invece avrà scaricato Immuni sul proprio telefonino o si sarà dotato di braccialetto. In cosa consisterebbero queste limitazioni non è stato ancora comunicato dal Governo. E’ probabile che possano restare quelle attuali, magari con maglie un po’ più larghe, ma senza App o braccialetto non si potrà beneficiare di tutte le progressive concessioni previste dalla fase due che partirà a inizio maggio.

Come funziona la App  Immuni

La tecnologia alla base della App Immuni si compone di una parte detta di “contact tracing”, che consente appunto di mappare gli spostamenti della persona che l’ha scaricata sul suo telefono (o ha il braccialetto), e una seconda che rappresenta una sorta di “diario clinico” del soggetto. Questa parte dovrebbe rivelare in tempo reale la presenza di sintomi compatibili con il covid-19. Lo scambio di questi dati avviene attraverso il collegamento bluetooth con dispositivi vicini: i dati restano quindi sul proprio dispositivo.

Il meccanismo che consente di scoprire se si è rischiato il contagio

I cittadini scaricano l’app che crea un registro dei contatti in cui ci sono tre informazioni: qual è il dispositivo con il quale si è venuti a contatto, a che distanza e per quanto tempo. Se risulta positivo, l’utente che sul proprio telefono ha Immuni riceve dagli operatori sanitari un codice che consente di scaricare su un server del ministero i numeri identificativi di coloro con i quali il paziente è venuto a contatto nei giorni precedenti. Da quel momento inizia la valutazione delle possibilità: il cervellone informatizzato incrocerà i dati, per evitare i falsi positivi, valutando le distanze tra i vari dispositivi e tempo di contatto. Il risultato è un numero che rappresenta il valore di rischio, con un elenco di persone da avvisare con input/messaggio di alert, con la quale viene fornito un protocollo da seguire per l’isolamento e il tamponamento.

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