Il vino biellese si tinge di rosa
Scommessa vinta da Alessandro Ciccioni e dalla moglie Magda Zago, fondatori di “Centovigne” nel contesto fiabesco del castello di Castellengo.
Il vino biellese si tinge di rosa.
Hanno cominciato insieme, ventuno anni fa, con l’obiettivo di far tornare la tradizione vitivinicola tra Castellengo e Mottalciata riscoprendo, attraverso documenti storici, che la produzione del vino in zona esisteva già nel 1700. Oggi si può affermare che la scommessa è stata vinta da Alessandro Ciccioni, imprenditore, presidente della Camera di Commercio di Biella e Vercelli (e specializzato in enologia), e dalla moglie Magda Zago, fondatori di “Centovigne” nel contesto fiabesco del castello di Castellengo. Ed è stata proprio Magda, 46 anni e mamma di una bimba di 7 anni, a rivelarsi una “fondamentale sorpresa” tra i vigneti, lavorando incessantemente per riprendere le vecchie tradizioni.
"La trattorista di famiglia"
Così, mentre il marito preso da impegni istituzionali si dedica alle vigne nei fine settimana, Magda è diventata l’anima di circa sette ettari in un raggio di 8 km. «Produciamo vino con 80% di Nebbiolo in purezza e il bianco di Erbaluce, due rossi di invecchiamento Centovigne con 80% Nebbiolo e 20% di Vespolina e Croatina e il nostro Castellengo 100% Nebbiolo invecchiato di 4 anni in botti di rovere - spiega Magda - io passo le mie giornate tra vigna e cantina, sono il trattorista di famiglia, mi dedico alla parte agronomica durante l’anno e poi, coordinata con Alessandro, seguo la vinificazione». Centovigne è finito a Parigi, New York, Londra e in Belgio, oltre al territorio biellese, con 35mila bottiglie all’anno che diventeranno 50mila nel 2021. Magda ha le idee chiare sul rapporto vino-donne: «Il mondo delle vigne è sempre stato maschilista, è difficile essere “rispettata” in questo ruolo. Per certi versi è giustificato dal lavoro pesante ma penso che la vite sia donna, nel senso celebrale del termine. E poi abbiamo maggiore sensibilità nel sentire i profumi delle piccole cose. Da parte mia metto vent’anni di esperienza. C’è scritto molto sui libri ma su come reagisce una pianta su terreni e temperature lo vedi solo in vigna».
La vite
Nel Biellese la vite è rustica ma resistente, anche se i terreni sono difficili per via dell’acidità. E i vini risultano particolari grazie alla mineralità e ad una sapidità fine ed elegante: «I vini biellesi sono eleganti, come il tessile». Il rapporto tra marito e moglie tra uva e bottiglie?: «Bello, perché si porta avanti un progetto insieme - confida Magda - ovvio che ci sono, a volte, dei punti di vista diversi». «Ma - come ammette Alessandro - l’azienda (in cui da quasi quattro anni è nato un bed and breakfast molto frequentato) non sarebbe nata se non avessimo deciso di lavorare uniti. La soddisfazione è veder rinascere una tradizione centenaria e vedere persone soddisfatte. Poi, con la struttura ricettiva, si possono scoprire le perle vinicole, il castello e un territorio straordinario».
Lorenzo Lucon
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