Lettera aperta

Il sindaco di Ponderano saluta Daniele Pigato

«Parlo al presente perché tu sei qui con noi».

Il sindaco di Ponderano saluta Daniele Pigato
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Riceviamo e pubblichiamo il saluto del sindaco di Ponderano, Roberto Locca, a Daniele Pigato, venuto a mancare pochi giorni fa. In questo momento stesso si stanno celebrando i riti funebri nella chiesa parrocchiale di Ponderano.

Lettera aperta

«Ciao Daniele, oggi voglio portarti i saluti di tutti noi, che una grandissima persona quale tu sei merita. Parlo al presente perché tu sei qui con noi, hai solo cambiato modo di essere, hai cambiato vestito, perché come tu ben sai in natura nulla si crea e nulla si distrugge, si cambia solamente lo stato fisico ma l’anima, l’energia di ognuno di noi resta, ed è per questo che tu sei qui con noi. Le parole per descriverti sono in confronto alla tua grandissima persona solo banalità e non ti rendono merito. Ti ho conosciuto da bambino, già allora lasciavi presagire quali fossero le tue qualità future, arrivò poi la malattia, questa tremenda malattia che tu hai affrontato con immenso coraggio. Che dire di te? Le parole non riescono rendere merito alla tua persona, ci incontravamo quotidianamente per strada, ci soffermavamo per scambiarci i nostri pensieri, a volte ho approfittato del tuo sapere per cercare di capire inutilmente alcune cose che riguardano il nostro universo, tu con quel bellissimo immenso e radioso sorriso che tutti noi ben conosciamo, tu con quei bellissimi stupendi occhi luminosissimi al pari delle stelle che tu ami, con disarmante umiltà rispondevi a tutti. Oggi è un triste giorno, perché noi non riusciamo a comprenderti, non riusciamo a comunicare con te pur essendo tu qui in mezzo a noi come pura energia che ti consente di vedere i nostri pensieri, ti permette di vedere le tue amate stelle da vicino, ti permette di rincorrere le comete nell’immensità dell’universo. Sei un grandissimo maestro di vita, e come qualcuno disse un signore in ogni sua possibile coniugazione, hai avuto un percorso di vita non facile ma mai e poi mai hai perso la tua serenità che elargivi prodigamente a tutti noi, io devo inchinarmi davanti a te quale grande uomo che sei, hai sempre dispensato cordialità suggerimenti a chiunque ne avesse necessità, hai affrontato la malattia con una dignità immensa come solo pochi sanno fare, in tutti questi anni non ho mai udito un tuo lamento, chiunque abbia avuto a che fare con te ti porterà sempre nel proprio cuore».

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