Il Comune di Donato eredita una pizzeria
La benefattrice si chiamava Jolanda Prola Casadei e in paese era conosciuta e amata da tutti.

Il Comune di Donato eredita una pizzeria.
«Jolanda ci ha stupiti un’altra volta». Con queste parole, che tradiscono ancora l’emozione del momento, il sindaco di Donato, Desirée Duoccio, racconta del lascito testamentario che il Comune si è trovato ad accettare nell’ambito del consiglio comunale svoltosi martedì sera.
Jolanda la benefattrice
La benefattrice si chiamava Jolanda Prola Casadei e in paese era conosciuta e amata da tutti, non solo per la sua generosità, ma anche per il suo modo di fare, di essere.
Madrina degli alpini di Donato, grande sostenitrice della banda musicale, dei Combattenti e dell’asilo, di cui era stata presidente per otto lustri, la signora Jolanda, passata a miglior vita a fine febbraio, all’età di 93 anni, era al tempo stesso un simbolo e un punto di riferimento per Donato; un Cavaliere, un Ufficiale e un Commendatore, come attestano le onorificenze che la donna si era conquistata con il suo lavoro e la sua generosità.
E il suo grande amore verso il “suo” paese, lei, donatese d’adozione, lo ha dimostrato fino in fondo. Lasciando al Comune la pizzeria “Ca’ d’ Jolanda”, situata nell’edificio di sua proprietà in cui abitava, a pochi passi dal municipio, e il monumento che aveva fatto costruire per gli alpini, in occasione dei suoi novant’anni, su un terreno di cui era proprietaria.
Volontà rispettata
«Nell’ambito del consiglio - racconta il sindaco - abbiamo accettato l’eredità e l’abbiamo ringraziata, anche se, probabilmente, da lassù non ci ha potuti sentire. Da parte nostra, lasceremo tutto com’è, nel rispetto della volontà di Jolanda. Nessuno, infatti, ha intenzione di farne un utilizzo diverso: la pizzeria, che è tra l’altro molto ben gestita, continuerà la propria attività, e il monumento resterà fruibile dagli alpini e dall’intera comunità. In pratica - conclude Desirée Duoccio - sia pur attraverso il Comune, Jolanda ha voluto fare un ultimo regalo a tutti i donatesi».
Lara Bertolazzi