Il cibo giapponese cucinato in cantina

Il cibo giapponese cucinato in cantina
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Era preparato da una ventina di cinesi in una cantina di pochi metri quadrati di un condominio di corso Risorgimento, in condizioni igieniche precarie, il cibo giapponese che sarebbe poi stato consumato in un noto japan food aperto in un centro commerciale di Biella, di cui ometteremo il nome in quanto il locale ha in seguito cambiato gestione. Quando nel 2008 i poliziotti avevano fatto irruzione nello scantinato di quel palazzo, di circa 25-30 metri quadrati, si erano trovati di fronte a una situazione di degrado totale per l’assenza assoluta di norme igieniche. In quella stanza, a volte, lavoravano tra i quindici e i venti cinesi che si occupavano di preparare il cibo per il ristorante che era stato letteralmente preso d’assalto dai biellesi amanti del sushi e del cibo giapponese che, di norma, è apprezzato per essere fresco, curato e a prezzi bassi.

Accusato di una serie di reati tra cui favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e l’utilizzo di manodopera clandestina, il titolare del ristorante, Qunce Chen, 36 anni, che adesso abita a Torino (difeso dall’avvocato Enrico Melis), ha patteggiato nei giorni scorsi quattro mesi di reclusione più 300 euro di multa.

V.Ca.

Leggi di più sull’Eco di Biella di lunedì 8 giugno 2015

Era preparato da una ventina di cinesi in una cantina di pochi metri quadrati di un condominio di corso Risorgimento, in condizioni igieniche precarie, il cibo giapponese che sarebbe poi stato consumato in un noto japan food aperto in un centro commerciale di Biella, di cui ometteremo il nome in quanto il locale ha in seguito cambiato gestione. Quando nel 2008 i poliziotti avevano fatto irruzione nello scantinato di quel palazzo, di circa 25-30 metri quadrati, si erano trovati di fronte a una situazione di degrado totale per l’assenza assoluta di norme igieniche. In quella stanza, a volte, lavoravano tra i quindici e i venti cinesi che si occupavano di preparare il cibo per il ristorante che era stato letteralmente preso d’assalto dai biellesi amanti del sushi e del cibo giapponese che, di norma, è apprezzato per essere fresco, curato e a prezzi bassi.

Accusato di una serie di reati tra cui favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e l’utilizzo di manodopera clandestina, il titolare del ristorante, Qunce Chen, 36 anni, che adesso abita a Torino (difeso dall’avvocato Enrico Melis), ha patteggiato nei giorni scorsi quattro mesi di reclusione più 300 euro di multa.

V.Ca.

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