Il caso di Valle Mosso , perizia decisiva per capire il delitto

Il caso di Valle Mosso , perizia decisiva per capire il delitto
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Non è stata ancora esclusa l’ipotesi del gioco erotico finito male. E neppure quella dell’incidente, di un uomo che cade durante una zuffa, picchia la testa e muore. Così come resta valida persino la tesi del colpo in testa rifilato volontariamente da qualcuno. Nulla è trapelato sinora in merito all’autopsia eseguita nei giorni scorsi dal medico legale Roberto Testi, il consulente nominato dal procuratore aggiunto, Mariaserena Iozzo. Nemmeno magistrato e investigatori sanno ancora qualcosa di certo. Si parla comunque di un trauma cranico e di ferite sul volto della vittima. Il “superperito” (così viene tra l’altro soprannominato per la sua grande esperienza) ha ottenuto l’incarico di fare luce sulla morte di Pietro Bello, 55 anni, giostraio di Magenta, il cui cadavere è stato trovato, avvolto in una coperta e con i polsi legati da fascette di plastica, nella soffitta dell’abitazione di Cristian Angileri, 39 anni, il netturbino finito in carcere con l’accusa di omicidio preterintenzionale. Il perito si è preso sessanta giorni. Ma forse già tra una settimana sarà in grado di comunicare alla Procura la parte più importante delle sue conclusioni. «Non si sa ancora nulla - conferma il difensore, avvocato Andrea Delmastro -. Prima di prendere qualunque decisione, vorrei leggere la perizia. Lasciamo lavorare il dottor Testi...». Occorrerà comunque tempo per capire cosa è successo realmente in quel vecchio edificio di Valle Mosso, dove Pietro Bello si era recato domenica 30 aprile appositamente per incontrare Angileri. I due si erano conosciuti sul sito di annunci erotici “Vivastreet”. Intanto a Magenta si aspetta l’arrivo della salma di un uomo da tutti considerato socievole, gran lavoratore e amante della vita. La salma verrà trasferita lunedì mattina e arriverà direttamente nella basilica di San Martino per le 10 dove la famiglia ha espressamente chiesto che venga recitato il santo rosario. Il rito funebre verrà celebrato alle 10.30.Valter Caneparo

Non è stata ancora esclusa l’ipotesi del gioco erotico finito male. E neppure quella dell’incidente, di un uomo che cade durante una zuffa, picchia la testa e muore. Così come resta valida persino la tesi del colpo in testa rifilato volontariamente da qualcuno. Nulla è trapelato sinora in merito all’autopsia eseguita nei giorni scorsi dal medico legale Roberto Testi, il consulente nominato dal procuratore aggiunto, Mariaserena Iozzo. Nemmeno magistrato e investigatori sanno ancora qualcosa di certo. Si parla comunque di un trauma cranico e di ferite sul volto della vittima. Il “superperito” (così viene tra l’altro soprannominato per la sua grande esperienza) ha ottenuto l’incarico di fare luce sulla morte di Pietro Bello, 55 anni, giostraio di Magenta, il cui cadavere è stato trovato, avvolto in una coperta e con i polsi legati da fascette di plastica, nella soffitta dell’abitazione di Cristian Angileri, 39 anni, il netturbino finito in carcere con l’accusa di omicidio preterintenzionale. Il perito si è preso sessanta giorni. Ma forse già tra una settimana sarà in grado di comunicare alla Procura la parte più importante delle sue conclusioni. «Non si sa ancora nulla - conferma il difensore, avvocato Andrea Delmastro -. Prima di prendere qualunque decisione, vorrei leggere la perizia. Lasciamo lavorare il dottor Testi...». Occorrerà comunque tempo per capire cosa è successo realmente in quel vecchio edificio di Valle Mosso, dove Pietro Bello si era recato domenica 30 aprile appositamente per incontrare Angileri. I due si erano conosciuti sul sito di annunci erotici “Vivastreet”. Intanto a Magenta si aspetta l’arrivo della salma di un uomo da tutti considerato socievole, gran lavoratore e amante della vita. La salma verrà trasferita lunedì mattina e arriverà direttamente nella basilica di San Martino per le 10 dove la famiglia ha espressamente chiesto che venga recitato il santo rosario. Il rito funebre verrà celebrato alle 10.30.Valter Caneparo

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