Identificato ed arrestato l'imbrattatore delle sedi dei partiti politici di Biella
Il criminale è stato giudicato colpevole anche dell'atto vandalico diretto al monumento dedicato ai martiri delle Foibe.
L'imbrattatore delle sedi di Biella dei partiti politici, dopo un mese di graffiti sulle vetrine della Lega, del Pd e di Fratelli d'Italia, è stato identificato ed arrestato dalla Polizia Locale: si tratta di un quarantasettenne di estrema sinistra.
I graffiti
Non ci è voluto molto alle forze dell'ordine, e specialmente alla Digos, per risalire al colpevole degli atti vandalici che nell'ultimo mese hanno sporcato le sedi di tutti i partiti politici presenti a Biella. L'autore degli imbrattamenti, infatti, è la stessa persona che, poco tempo fa, aveva iniziato la propria personale campagna di dissenso contro Fratelli d'Italia armandosi di bombolette spray. Dopo i due successivi imbrattamenti, diretti alla sede della Lega e del PD, la Polizia ha ottenuto il permesso di perquisire il suo unico sospettato e ha fatto centro trovando della vernice, un giaccone sporco della stessa pittura e numerosi volantini intestati con "Sinistra Radicale".
Lettere minatorie
Non sazio delle sue opere d'arte realizzate al di fuori delle sedi dei partiti, il quarantesettenne ha deciso di complicare ancora di più la propria situazione inviando quattro pacchi dal singolare contenuto alla Digos, alla Prefettura, alla sede del PD e a quella della Lega. La prima e la seconda consegna, dirette alle forze dell'ordine ed alla Prefettura e firmate "Sinistra Radicale", contenevano un pezzo di ceramica recante sul retro la scritta "Simonetti", riferendosi ovviamente al neo-segretario provinciale della Lega, Roberto Simonetti. Le altre due missive, invece, erano destinate alle sedi di PD e Lega ed erano, semplicemente, due grossi plichi ricchi di minacce ai membri dei due partiti.
Vandalismo ai martiri delle Foibe
Per non farsi mancare nulla, infine, l'autore di tutti i reati precedenti ha poi commissionato, come per sua stessa ammissione, l'atto vandalico nei confronti della targhetta dedicata ai martiri delle Foibe, sostituita con una nuova placca con scritto "Diaz".
Bloccato dagli agenti e portato in questura, il quarantesettenne ha ammesso di essere il solo ed unico responsabile di tutti questi reati ed è stato denunciato per imbrattamento e procurato allarme.