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I Carabinieri e le Comunità: il tema del nuovo calendario storico 2024 dell'Arma

La presentazione da parte del comandante provinciale, colonnello Mauro Fogliani: "Tiratura di un milione e 200mila copie".

I Carabinieri e le Comunità: il tema del nuovo calendario storico 2024 dell'Arma
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I Carabinieri e le Comunità: è questo il tema del calendario storico dell'Arma 2024, presentato sabato alle 12 agli organi di stampa locali dal comandante provinciale di Biella, colonnello Mauro Fogliani (nella foto). In mattinata, il calendario era stato presentato a livello nazionale, a Roma, all’Auditorium Parco della Musica. E’ stato realizzato dallo studio di design Pininfarina con il contributo dell’editorialista Massimo Gramellini per la creazione dei testi. Presente il comandante generale dell’Arma, Generale di Corpo d’armata Teo Luzi, insieme al celebre conduttore televisivo e radiofonico Amadeus.

Capacità di ascolto e vicinanza all'Arma

Come ha ben spiegato il colonnello Fogliani, le 12 storie presenti una per mese nel calendario, sono unite dalla capacità di ascolto e di vicinanza dell’Arma, “filo conduttore” che attraversa l’intera narrazione del calendario: una banda rossa creata dalla matita di Pininfarina che parte dalla Fiamma – emblema dell’Arma dei Carabinieri - e avvolge l’intera opera attraverso uno dei segni distintivi più significativi e storici dell’uniforme dell’Arma, che caratterizza i pantaloni del Carabiniere. Una banda che, nell’immaginario delle italiane e degli italiani, è diventata simbolo di una forza amica, sempre presente nei momenti e nei luoghi delle nostre vite. Le illustrazioni che compongono le 12 tavole sono disegnate a matita, tratto che contraddistingue la fase creativa delle opere di Pininfarina.

Un milione e 200mila copie

Lo stesso colonnello Mauro Fogliani ha elencato alcuni numeri che rendono bene l’idea di quanto sia ricercato il calendario dell’Arma: «Il calendario è giunto ad una tiratura di un milione e 200mila copie, di cui oltre 16mila in otto lingue (inglese, francese, spagnolo, tedesco, portoghese, giapponese, cinese e arabo, nonché in sardo e friulano). E’ un chiaro segnale di quanto sia l’affetto e la vicinanza di cui gode la Benemerita sia della profondità di significato dei suoi contenuti, che ne fanno un oggetto apprezzato».

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