«Ho affrontato i rapinatori armati»
Abbiamo fatto cio? che ci e? sembrato giusto fare in quel momento. Non ci siamo girati dall’altra parte, abbiamo chiesto a quei tre cosa facessero nel cortile del nostro vicino di casa alle 6 di mattina e poi abbiamo fatto intervenire le forze dell’ordine. La pistola? Uno di loro la teneva lungo il fianco, l’abbiamo vista bene. Ho poi saputo che quell’arma era giocattolo, ma in quel momento mi era sembrata vera. Non vogliamo pubblicita?, non ci sembra il caso, va bene cosi?, abbiamo fatto solo il nostro dovere...».
A parlare - dimostrando senso civico e modestia non comuni - e? uno dei due testimoni che sabato mattina, poco dopo l’alba, ha consentito a carabinieri e polizia, in piena collaborazione tra loro, di arrestare tre giovanissimi con precedenti alle spalle da adulti. Le accuse contestate al terzetto dal Pubblico ministero, Ernesto Napolillo, sono pesanti: tentata rapina in concorso fra piu? di due persone travisate e in possesso di un’arma. Gli arrestati sono gia? conosciuti dalle forze dell’ordine. Si tratta di Costantin Bratu, 22 anni, origini rumene, di Biella, Vito Edoardo Losavio, 23 anni, di Pralungo, e Nicolas Musi, 19 anni, di Zubiena. I tre sono comparsi lunedi? mattina davanti al giudice Claudio Passerini che ha convalidato l’arresto e ha disposto per i due italiani gli arresti domiciliari e per il rumeno la custodia in carcere in attesa di ricevere una dichiarazione di accoglienza da parte di un parente per ospitarlo, condizione che farebbe scattare anche per lui i “domiciliari”. Oltre alla tentata rapina, Bratu e? accusato anche della detenzione illegale della pistola, perfetta replica della Beretta calibro 9 “lungo” semiautomatica in dotazione alle forze dell’ordine e priva del tappo rosso. I difensori dei tre starebbero puntando a una derubricazione del reato, magari in quello ben piu? tenue di tentato furto aggravato.
Valter Caneparo
Leggi di più sull'Eco di Biella di giovedì 2 giugno 2016
Abbiamo fatto cio? che ci e? sembrato giusto fare in quel momento. Non ci siamo girati dall’altra parte, abbiamo chiesto a quei tre cosa facessero nel cortile del nostro vicino di casa alle 6 di mattina e poi abbiamo fatto intervenire le forze dell’ordine. La pistola? Uno di loro la teneva lungo il fianco, l’abbiamo vista bene. Ho poi saputo che quell’arma era giocattolo, ma in quel momento mi era sembrata vera. Non vogliamo pubblicita?, non ci sembra il caso, va bene cosi?, abbiamo fatto solo il nostro dovere...».
A parlare - dimostrando senso civico e modestia non comuni - e? uno dei due testimoni che sabato mattina, poco dopo l’alba, ha consentito a carabinieri e polizia, in piena collaborazione tra loro, di arrestare tre giovanissimi con precedenti alle spalle da adulti. Le accuse contestate al terzetto dal Pubblico ministero, Ernesto Napolillo, sono pesanti: tentata rapina in concorso fra piu? di due persone travisate e in possesso di un’arma. Gli arrestati sono gia? conosciuti dalle forze dell’ordine. Si tratta di Costantin Bratu, 22 anni, origini rumene, di Biella, Vito Edoardo Losavio, 23 anni, di Pralungo, e Nicolas Musi, 19 anni, di Zubiena. I tre sono comparsi lunedi? mattina davanti al giudice Claudio Passerini che ha convalidato l’arresto e ha disposto per i due italiani gli arresti domiciliari e per il rumeno la custodia in carcere in attesa di ricevere una dichiarazione di accoglienza da parte di un parente per ospitarlo, condizione che farebbe scattare anche per lui i “domiciliari”. Oltre alla tentata rapina, Bratu e? accusato anche della detenzione illegale della pistola, perfetta replica della Beretta calibro 9 “lungo” semiautomatica in dotazione alle forze dell’ordine e priva del tappo rosso. I difensori dei tre starebbero puntando a una derubricazione del reato, magari in quello ben piu? tenue di tentato furto aggravato.
Valter Caneparo
Leggi di più sull'Eco di Biella di giovedì 2 giugno 2016