Guida alpina biellese presta aiuto a due bagnanti

Guida alpina biellese presta aiuto a due bagnanti
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La guida alpina biellese Gianni Lanza non avrebbe mai immaginato che la solita uscita per un’arrampicata, programmata vicino a Savona, si sarebbe trasformata in un’operazione di salvataggio. Eppure, così è stato. 

E a raccontarlo è proprio Lanza: «Mi trovavo ad arrampicare nella zona di Capo Noli. Impegnato in un tiro di qualche difficoltà, non ho dato subito retta ai richiami della mia compagna». Poi, la reazione istintiva: «Due persone erano in mare e chiedevano aiuto, sono tornato al punto di sosta La situazione non appariva gravissima: le persone erano attaccate alla scogliera in balia della risacca, stavano bene ma iniziavano ad aver paura. Abbiamo chiamato immediatamente il 118, subito dopo la mia cliente mi ha calato lungo la scogliera a strapiombo verso il mare, a pelo d'acqua ho afferrato la ragazza e l’ho fatta salire sul terrazzino». L’altro bagnante in difficoltà era un uomo: «L’uomo aveva problemi, non era in grado di far forza sulle gambe». Così, la guida alpina biellese se l’è caricato sulle ginocchia, riuscendo a spingerlo al sicuro. «Nuotando si sono fatti prendere dalla corrente forte  e non riuscivano più a tornare indietro. Passata più di mezz'ora, è apparso il gommone della Capitaneria, un soccorritore si è avvicinato, un tuffo e poco dopo, a bordo, la sicurezza». 

Lanza, no. Non ha abbandonato l’arrampicata, risalendo da solo la scogliera. «Non capita sovente a una guida alpina di effettuare un soccorso in mare. Incredibile, il caso: eravamo partiti per un’altra meta, ma siamo finiti lì. Riprendo ad arrampicare accompagnato da questi pensieri».

La guida alpina biellese Gianni Lanza non avrebbe mai immaginato che la solita uscita per un’arrampicata, programmata vicino a Savona, si sarebbe trasformata in un’operazione di salvataggio. Eppure, così è stato. 

E a raccontarlo è proprio Lanza: «Mi trovavo ad arrampicare nella zona di Capo Noli. Impegnato in un tiro di qualche difficoltà, non ho dato subito retta ai richiami della mia compagna». Poi, la reazione istintiva: «Due persone erano in mare e chiedevano aiuto, sono tornato al punto di sosta La situazione non appariva gravissima: le persone erano attaccate alla scogliera in balia della risacca, stavano bene ma iniziavano ad aver paura. Abbiamo chiamato immediatamente il 118, subito dopo la mia cliente mi ha calato lungo la scogliera a strapiombo verso il mare, a pelo d'acqua ho afferrato la ragazza e l’ho fatta salire sul terrazzino». L’altro bagnante in difficoltà era un uomo: «L’uomo aveva problemi, non era in grado di far forza sulle gambe». Così, la guida alpina biellese se l’è caricato sulle ginocchia, riuscendo a spingerlo al sicuro. «Nuotando si sono fatti prendere dalla corrente forte  e non riuscivano più a tornare indietro. Passata più di mezz'ora, è apparso il gommone della Capitaneria, un soccorritore si è avvicinato, un tuffo e poco dopo, a bordo, la sicurezza». 

Lanza, no. Non ha abbandonato l’arrampicata, risalendo da solo la scogliera. «Non capita sovente a una guida alpina di effettuare un soccorso in mare. Incredibile, il caso: eravamo partiti per un’altra meta, ma siamo finiti lì. Riprendo ad arrampicare accompagnato da questi pensieri».

 

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