Graglia e Oropa pregano per Notre Dame

"Perché salvi un simbolo così potente della storia cristiana".

Graglia e Oropa pregano per Notre Dame
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A modo suo, il Biellese ha condiviso le ore di apprensione e di raccoglimento per Notre Dame andata in fumo come in ogni altra parte del mondo, vuoi per il colpo inferto a un simbolo della cristianità, vuoi per la ferita subita da un patrimonio artistico e storico di incalcolabile valore. La vicinanza spirituale del Biellese è passata dal Santuario di Oropa, che si è unito a tutti i Santuari Mariani per «elevare una preghiera a Nostra Signora perché salvi un simbolo così potente della storia cristiana europea, protegga i pompieri che vi stanno operando e consoli i francesi». Da Oropa anche la proposta a partecipare alla preghiera in diretta, tramite l’invio di un messaggio di solidarietà usando i suoi canali digitali.

La vicinanza dei buddhisti a Graglia

Dalla Madonna Nera al Buddha: il Lama Rinpoce ha deciso di ospitare l’immagine di “Nostra Signora” sull’altare del Monastero buddhista di Graglia Santuario, fino al termine della ristrutturazione della Cattedrale parigina. «Per gli stretti legami - recitava la nota diffusa in quelle ore - che uniscono il Monastero Mandala Samtenling con la Capitale francese e per i fraterni rapporti che vengono da anni coltivati all’insegna del Dialogo interreligioso».

Il Museo pubblica un'opera di Nespolo

L'opera Ugo Nespolo su Notre Dame del Museo di Biella
L'opera Ugo Nespolo su Notre Dame del Museo di Biella

E la vicinanza è stata anche istituzionale e artistica. Molti i post, su Instagram e Facebook, che i biellesi hanno condiviso, i più nella versione selfie scattato sul posto. Il Museo del Territorio Biellese, invece, ha dato il suo contributo, caricando una immagine dell’opera di Ugo Nespolo, “Paris”, datata 1980, che ritrae proprio la Cattedrale di Notre-Dame, presente nella sezione del Novecento, al primo piano del Museo. Un cuore per commento. E così la Città di Biella su Facebook, in solidarietà alla gemella di Tourcoing: «Ci uniamo al dolore e alla speranza di tutto il mondo». Fino alla dedica di Anna Zegna ai francesi della mostra “Padre e Figlio” su Ettore e Michelangelo Pistoletto, inaugurata, martedì il giorno dopo l’incendio, a Palazzo Gromo Losa.

Il coro Genzianella ricorda il concerto sul sagrato

Un particolare ricordo di Notre-Dame, infine, viene anche dal locale Coro “Genzianella”, che il 27 aprile del 2002 proprio nel mezzo della pianta a croce della Cattedrale si era esibito in concerto, con i suoi 25 membri: « Fu possibile grazie a Riccardo Antonini, biellese che era guida turistica a Parigi - ricorda il maestro Pietro Canova - Cantammo proprio dove, ci dissero, era stato incoronato Napoleone. Tra i brani, anche il “Madonna Dolce Ave” del canonico Nelson Sella. Aver cantato a Notre-Dame, per noi, era cronaca, oggi purtroppo è Storia, ben altra emozione».

Giovanna Boglietti

 

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