Indagini sul giallo di Viverone

"Giulia non sapeva nuotare, non avrebbe mai fatto il bagno. Le indagini non sono ancora chiuse"

Parlano i parenti della giovane di 31 anni trovata morta a luglio nelle acque del lago

"Giulia non sapeva nuotare, non avrebbe mai fatto il bagno. Le indagini non sono ancora chiuse"
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"Giulia non sapeva nuotare, non avrebbe mai fatto il bagno. Le indagini non sono ancora chiuse".

Parlano i parenti

"Le indagini sono ancora in corso e il risultato dell'autopsia non è stato ancora comunicato ufficialmente dalla Procura che si sta occupando di questo caso in modo molto meticoloso. I Carabinieri stanno indagando, il caso non è ancora chiuso". A parlare è una parente stretta di Giulia Wen (com'era conosciuta ad Alice Castello dove viveva con il fidanzato), 31 anni, origini cinesi, annegata nelle acque del Lago di Viverone domenica 18 luglio scorso.

Non sapeva nuotare

Se è vero  che sul corpo non sarebbero stati trovati segni di violenza compatibili con un'aggressione (a parte dei segni su un polso di una possibile presa di qualcuno che avrebbe afferrato con forza il braccio della ragazza), è anche vero che  - a detta della parente - la ragazza era molto giudiziosa e mai si sarebbe tuffata all'una di notte nelle acque del lago per rinfreascarsi dopo aver trascorso la serata con gli amici e con il fidanzato. Anche perché - e questa è la rivelazione che sconvolge qualsiasi tesi - "Giulia non sapeva nuotare e mai e poi mai avrebbe fatto il bagno a quell'ora di notte in un punto dove non si tocca", conferma la componente della famiglia della giovane.

Si indaga ancora

Le indagini dunque, sono ancora in corso. Sono coordinate dal sostituto procuratore Paola Francesca Ranieri, magistrato molto meticoloso che non lascerà di certo nulla al caso.

I fatti

Il corpo della ragazza, che si era da pochi mesi trasferita da Monza ad Alice Castello a casa del fidanzato che in paese gestisce con la famiglia un bar molto conosciuto che si affaccia sulla piazza principale, è stato trovato da una coppia che quella domenica è uscita in barca. la moglie ha notato il corpo della ragazza sul fondo del lago, a due metri di profondità, a ridosso del pontile di "Luciano barche", a pochi metri dall'attracco del battello turistico. La morte è di sicuro subentrata per annegamento. Se si esclude il suicidio, di dubbi, a questo punto, dopo l'ultima rivelazione, ne restano ancora parecchi.

Gli oggetti sulla barca

E' bene ricordare che, sul sedile posteriore di una barca attraccata allo stesso pontile, sono stati trovati, in buon ordine, un telefono cellulare, un orologio, dei soldi, e, sul pavimento, delle ciabatte. Tutti oggetti di proprietà della ragazza. Sorge a questo punto anche il dubbio - che solo alla conclusione delle indagini potrà essere dissipato - sul motivo per il quale Giulia abbia lasciato quegli oggetti in quel modo se non aveva sul serio intenzione di fare il bagno.

Nella foto, il luogo del ritrovamento e la barca su cui la ragazza aveva posato alcuni suoi oggetti personali

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