Gioco e alcol, poi botte alle mogli

Gioco e alcol, poi botte alle mogli
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L’alcol e il vizio del gioco: due sindromi patologiche che hanno condizionato in modo decisivo due matrimoni, che hanno scatenato la violenza in due mariti, che hanno amplificato sentimenti tormentosi come l’eccessiva gelosia, scatenata dal timore e dal sospetto di poter perdere una persona che si crede propria mentre, in realtà, non lo è affatto. I due mariti violenti condannati nei giorni scorsi in tribunale a Biella, risultano protagonisti in negativo di due degli innumerevoli casi di uomini che usano violenza nei confronti di donne costrette a sopportare situazioni al limite dell’assurdo.
Nel primo caso, un uomo di 48 anni, residente a Mottalciata, è stato condannato per stalking a dieci mesi con la condizionale. Non citeremo il nome dell’imputato per non rendere riconoscibili moglie e figli.
Stando al capo d’imputazione, l’uomo, con condotte protratte nel tempo, avrebbe minacciato, picchiato e molestato la ex convivente, «cagionandole - riporta il capo d’imputazione - un perdurante stato di asia e altresì ingenerando in lei un fondato timore per la propria incolumità».
Era invece accusato di maltrattamenti in famiglia un uomo di Strona di 49 anni che, alla fine, è stato condannato dal giudice Paola Rava, a un anno e tre mesi di reclusione nonchè al risarcimento dei danni a favore della coniuge da liquidarsi in separato giudizio. Secondo il capo d’accusa, l’imputato, nel corso di un litigio, aveva minacciato la consorte provocandole varie ecchimosi e, in altre due occasioni, la rottura di entrambi gli incisivi. 
V.Ca.

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L’alcol e il vizio del gioco: due sindromi patologiche che hanno condizionato in modo decisivo due matrimoni, che hanno scatenato la violenza in due mariti, che hanno amplificato sentimenti tormentosi come l’eccessiva gelosia, scatenata dal timore e dal sospetto di poter perdere una persona che si crede propria mentre, in realtà, non lo è affatto. I due mariti violenti condannati nei giorni scorsi in tribunale a Biella, risultano protagonisti in negativo di due degli innumerevoli casi di uomini che usano violenza nei confronti di donne costrette a sopportare situazioni al limite dell’assurdo.
Nel primo caso, un uomo di 48 anni, residente a Mottalciata, è stato condannato per stalking a dieci mesi con la condizionale. Non citeremo il nome dell’imputato per non rendere riconoscibili moglie e figli.
Stando al capo d’imputazione, l’uomo, con condotte protratte nel tempo, avrebbe minacciato, picchiato e molestato la ex convivente, «cagionandole - riporta il capo d’imputazione - un perdurante stato di asia e altresì ingenerando in lei un fondato timore per la propria incolumità».
Era invece accusato di maltrattamenti in famiglia un uomo di Strona di 49 anni che, alla fine, è stato condannato dal giudice Paola Rava, a un anno e tre mesi di reclusione nonchè al risarcimento dei danni a favore della coniuge da liquidarsi in separato giudizio. Secondo il capo d’accusa, l’imputato, nel corso di un litigio, aveva minacciato la consorte provocandole varie ecchimosi e, in altre due occasioni, la rottura di entrambi gli incisivi. 
V.Ca.

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