Storie di Tribunale

Già condannato per stalking, continua a perseguitare la ex: altro arresto e altro processo

Continui messaggi su Facebook contro la donna e i suoi familiari.

Già condannato per stalking, continua a perseguitare la ex: altro arresto e altro processo
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Si trova in carcere, perché nel frattempo ne ha combinate altre sempre con la violenza in primo piano. E prima ancora si trovava ai domiciliari per aver stalkerizzato la ex. Per quel fatto è già stato condannato a dicembre del 2020 a un anno e dieci mesi di reclusione. Eppure non gli è bastato: avrebbe continuato lo stesso a perseguitare la donna con la quale aveva avuto una breve relazione, che di lui non ne ha voluto più sapere e che, nel frattempo, si è rifatta giustamente una vita.

Non ha mai smesso

Dopo la condanna, quell’uomo avrebbe ricominciato a rovinare la vita a lei e ai suoi cari. Aveva iniziato con foto e messaggi minacciosi sul suo profilo Facebook (il noto social network) indirizzati in modo inequivocabile a lei e ai suoi familiari. Prima ha fatto capire che ci sarebbe stato un seguito con frasi del tipo: «La storia non finisce qui, ci rivedremo». Oppure: «Mancano ancora sei mesi (probabilmente riferendosi al periodo ancora da trascorrere ai “domiciliari”, ndr), poi faremo i conti». Poi si era messo a descrivere una mazza in suo possesso con la quale si sarebbe «tolto tante soddisfazioni». Impossibile, per la ragazza, vivere in modo sereno in una situazione come questa. Alla fine la ragazza aveva chiesto di nuovo aiuto ai Carabinieri che, in un amen, avevano concluso le indagini. Così, per il giovane si erano di nuovo spalancate le porte del carcere.

Rinviato a giudizio

Nei giorni scorsi, scortato dagli agenti della Polizia penitenziaria, è comparso davanti al giudice dell’udienza preliminare, Matteo C., 38 anni, di Candelo (difeso dall’avvocato Antonio Morra), già noto alle forze dell’ordine e alla giustizia per aver tra l’altro affrontato un procedimento per il reato di maltrattamenti ad una precedente ragazza. Anche in questo casi era accusato del reato di atti persecutori. Alla fine è stato rinviato a giudizio per il giorno 8 febbraio del prossimo anno quando comincerà il processo. La donna (rappresentata dall’avvocato Francesco Alosi) si è costituita parte civile.

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