Freddo in ospedale? «Il problema è stato risolto»
BIELLA - Dopo le segnalazioni ricevute sulle temperature più basse in alcune stanze dell’ospedale è stato messo in atto un esteso controllo nelle aree di degenza. La temperatura rilevata nelle varie camere è risultata compresa tra 21 e 23 gradi, in linea con quanto richiesto all’impianto di climatizzazione. «Ricordiamo infatti - dicono dall’Asl - che i requisiti di accreditamento prevedono che negli ambienti di degenza la temperatura non sia inferiore a 20 gradi, ma all’interno dell’ospedale la scelta è stata quella di mantenere la temperatura tra i 21 e 23 gradi, quindi al di sopra di quanto previsto normalmente».
Sono state individuate alcune situazioni puntuali in cui si è reso necessario intervenire per risolvere anomalie causate da guasti localizzati ma si è trattato di poche unità. «È necessario infatti considerare che l’ospedale - spiegano dall’Azienda sanitaria - è formato da oltre 3700 vani tra stanze, spazi comuni, locali di servizio, e altro, e interventi su singole situazioni sono ovviamente all’ordine del giorno. C’è come sempre il massimo impegno ad intervenire tempestivamente su tali situazioni in modo da minimizzare ogni eventuale disagio per l’utenza».
«Infine - concludono dall’Asl Bi - è doveroso sottolineare che l'uso di stufette o apparecchi similari non è assolutamente consentito in quanto questi apparecchi, oltre a causare seri rischi per la sicurezza elettrica e per l’innesco di incendi, non consentono la corretta regolazione delle temperature ed inducono un effetto esattamente opposto a quello che si vorrebbe ottenere in quanto le sonde di temperatura percepiscono una temperatura superiore al dovuto e determinano l'immissione di aria più fredda nell’area interessata».
BIELLA - Dopo le segnalazioni ricevute sulle temperature più basse in alcune stanze dell’ospedale è stato messo in atto un esteso controllo nelle aree di degenza. La temperatura rilevata nelle varie camere è risultata compresa tra 21 e 23 gradi, in linea con quanto richiesto all’impianto di climatizzazione. «Ricordiamo infatti - dicono dall’Asl - che i requisiti di accreditamento prevedono che negli ambienti di degenza la temperatura non sia inferiore a 20 gradi, ma all’interno dell’ospedale la scelta è stata quella di mantenere la temperatura tra i 21 e 23 gradi, quindi al di sopra di quanto previsto normalmente».
Sono state individuate alcune situazioni puntuali in cui si è reso necessario intervenire per risolvere anomalie causate da guasti localizzati ma si è trattato di poche unità. «È necessario infatti considerare che l’ospedale - spiegano dall’Azienda sanitaria - è formato da oltre 3700 vani tra stanze, spazi comuni, locali di servizio, e altro, e interventi su singole situazioni sono ovviamente all’ordine del giorno. C’è come sempre il massimo impegno ad intervenire tempestivamente su tali situazioni in modo da minimizzare ogni eventuale disagio per l’utenza».
«Infine - concludono dall’Asl Bi - è doveroso sottolineare che l'uso di stufette o apparecchi similari non è assolutamente consentito in quanto questi apparecchi, oltre a causare seri rischi per la sicurezza elettrica e per l’innesco di incendi, non consentono la corretta regolazione delle temperature ed inducono un effetto esattamente opposto a quello che si vorrebbe ottenere in quanto le sonde di temperatura percepiscono una temperatura superiore al dovuto e determinano l'immissione di aria più fredda nell’area interessata».