Francesco Montoro, un “self made man” da Catanzaro a Biella
Vittima del violento incidente avvenuto venerdì scorso, lo ricorda l'ex direttore di Eco di Biella Roberto Azzoni.

Con Francesco Montoro se ne va uno dei “self made man” che hanno segnato la storia imprenditoriale di Biella negli ultimi 40 anni: un po’ genio, un po’ sregolatezza. Nel solco di Giorgio Aiazzone, figura che era sempre presente nel suo agire deciso e a volte un po’ spericolato ma sempre orientato al motto che “i soldi senza la felicità sono come il due da picche a carte”. Aveva 68 anni ed è morto nel tragico botto di un fatale incidente. La sua vita di figlio di emigranti calabresi della provincia di Catanzaro è sempre stata costellata da un doppio binario: da un lato il fortissimo desiderio di emancipazione con l’obiettivo dell’affermazione sociale, dall’altro l’ancoraggio alla famiglia di cui si è caricato il ruolo di angelo protettore fino all’ultimo. Lo conoscevo sin da piccolo quando, negli anni Sessanta del secolo scorso, abitava con i genitori e i fratelli Antonio e Rita nelle case di ringhiera di via Garibaldi.
Il ricordo completo in edicola su Eco di Biella