Forno degli orrori, le offerte dei Ravetti alle parti offese
Il processo riprenderà giovedì con la “carica” delle 600 famiglie
Forno degli orrori, le offerte dei Ravetti alle parti offese.
Giovedì riprende il processo
Quanto vale un morto. Quanto vale uno scambio di ceneri voluto, forzato, con due bare di cartone contenenti poveri resti bruciate assieme e con le ceneri mescolate insieme ad altra cenere tenuta in una cesta, di scorta, pronta per riempire altre urne cinerarie in quella che la Procura, allo scoppiare dello scandalo, aveva definito «lugubre catena degli orrori». Solo per fare più in fretta, per bruciare più resti possibili e fare più soldi. Un morto vale circa 1500 euro, cento euro più cento euro meno. E’ quanto i legali dei Ravetti - amministratori di Socrebi, la società che gestiva il forno crematorio di Biella al centro dello scandalo delle doppie cremazioni - avrebbero offerto alle parti offese identificate dalla Procura nel contesto del filone principale del processo che ha già visto patteggiare quasi tutti gli imputati, con i soli Marco ed Alessandro Ravetti, che saranno processati con rito abbreviato a partire dal 22 maggio.
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