Finto carabiniere tenta una truffa

Finto carabiniere tenta una truffa
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Ennesimo tentativo di truffa, stavolta ordita da un finto carabiniere che a suo dire si sarebbe appoggiato a un avvocato, finto pure lui. Ad accorgersi che qualcosa non quadrava nella telefonata ricevuta dal fantomatico carabiniere del comando di Biella che informava di un presunto incidente alla figlia della padrona di casa e a pesanti verbali da pagare, è stata la stessa potenziale vittima del raggiro che, per scrupolo, ha cercato ulteriore conferma a quella chiamata telefonando a sua volta al comando provinciale dell'Arma di Biella. Il finto telefonista aveva spiegato alla donna che la figlia era rimasta coinvolta in un incidente stradale con torto, che non si era fatta male ma che era sprovvista di assicurazione e che c'era dunque da pagare una notevole cifra in verbali, qualcosa come più di duemila euro complessivi. E che sarebbe passato in giornata un sedicente avvocato a ritirare i soldi. La donna, 59 anni, in un primo momento è apparsa confusa. Poi ha deciso di chiedere conferma ai veri carabinieri. Che le hanno spiegato di non essere intervenuti per rilevare alcun incidente grave e che sua figlia era a loro sconosciuta. Il centralinista, esperto e preparato, non ha subito congedato la signora, ma l'ha messa in comunicazione con il reparto investigativo. Due militari in borghese si sono così appostati nei pressi dell'abitazione della donna, ma del finto avvocato non si è vista traccia. Forse gli stessi truffatori hanno notato movimenti strani davanti a quella casa e hanno, come si sul dire, mangiato la foglia, evitando di uscire allo scoperto per non essere catturati.

Ennesimo tentativo di truffa, stavolta ordita da un finto carabiniere che a suo dire si sarebbe appoggiato a un avvocato, finto pure lui. Ad accorgersi che qualcosa non quadrava nella telefonata ricevuta dal fantomatico carabiniere del comando di Biella che informava di un presunto incidente alla figlia della padrona di casa e a pesanti verbali da pagare, è stata la stessa potenziale vittima del raggiro che, per scrupolo, ha cercato ulteriore conferma a quella chiamata telefonando a sua volta al comando provinciale dell'Arma di Biella. Il finto telefonista aveva spiegato alla donna che la figlia era rimasta coinvolta in un incidente stradale con torto, che non si era fatta male ma che era sprovvista di assicurazione e che c'era dunque da pagare una notevole cifra in verbali, qualcosa come più di duemila euro complessivi. E che sarebbe passato in giornata un sedicente avvocato a ritirare i soldi. La donna, 59 anni, in un primo momento è apparsa confusa. Poi ha deciso di chiedere conferma ai veri carabinieri. Che le hanno spiegato di non essere intervenuti per rilevare alcun incidente grave e che sua figlia era a loro sconosciuta. Il centralinista, esperto e preparato, non ha subito congedato la signora, ma l'ha messa in comunicazione con il reparto investigativo. Due militari in borghese si sono così appostati nei pressi dell'abitazione della donna, ma del finto avvocato non si è vista traccia. Forse gli stessi truffatori hanno notato movimenti strani davanti a quella casa e hanno, come si sul dire, mangiato la foglia, evitando di uscire allo scoperto per non essere catturati.

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