Era accusato d’aver nascosto una “spy pen” munita di telecamera nel bagno delle donne di un’importante società di Cavaglià. Avrebbe così registrato immagini intime di sei dipendenti della stessa azienda. Accusato di violenza privata, un uomo di 42 anni di Vigliano, ha alla fine evitato il processo per aver svolto con esito positivo per un periodo di 8 mesi l’istituto della “messa alla prova”: ha lavorato gratis per il comune di Lessona, ha chiesto scusa alle donne e pagato un danno simbolico di 200 euro.
Valter Caneparo
Leggi di più sull'Eco di Biella di lunedì 5 giugno 2017
Era accusato d’aver nascosto una “spy pen” munita di telecamera nel bagno delle donne di un’importante società di Cavaglià. Avrebbe così registrato immagini intime di sei dipendenti della stessa azienda. Accusato di violenza privata, un uomo di 42 anni di Vigliano, ha alla fine evitato il processo per aver svolto con esito positivo per un periodo di 8 mesi l’istituto della “messa alla prova”: ha lavorato gratis per il comune di Lessona, ha chiesto scusa alle donne e pagato un danno simbolico di 200 euro.
Valter Caneparo
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