In frazione Casale Caporale

Fiamme a Zubiena, una famiglia è rimasta senza casa. Scatta la solidarietà

Madre e due figli senza più nulla. Il sindaco conferma: "Faremo il possibile per aiutarli".

Fiamme a Zubiena, una famiglia è rimasta senza casa. Scatta la solidarietà
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Fiamme a Zubiena, una famiglia è rimasta senza casa. Scatta la solidarietà.

L'incendio

La cascina dove abitavano si è trasformata in un’enorme torcia. Il buio della notte, martedì sera, dalle 21 in poi, si è tinto di sinistri bagliori rossastri che facevano venire i brividi e che in tanti, a Zubiena e nei paesi tutt’intorno, hanno visto, chiari presagi di una sventura che ha colpito una famiglia biellese, composta da mamma di 46 anni e due figli, lei più grandicella, lui adolescente. Sono rimasti senza casa.

Gravi i danni

Gli idranti dei Vigili del fuoco che hanno riversato su quell’incendio ettolitri ed ettolitri d’acqua, hanno evitato che le fiamme scappassero dal loro controllo e distruggessero anche gli stabili accanto. Ma non sono purtroppo riusciti a contenere, se non in parte, i danni a quella costruzione di frazione Casale Caporale, uno dei tanti agglomerati di Zubiena, che ha avuto il tetto completamente distrutto. E poi gli interni, anneriti e ridotti in cenere come i ricordi di una vita. E gli abiti negli armadi, i mobili, le suppellettili. E tutto l’impianto elettrico, con i fili e i lampadari a penzoloni, con le lampadine esplose per il calore, ricordo di serate trascorse serenamente in famiglia attorno a quella stufa.
Dove non è arrivato il fuoco, ci ha pensato l’acqua degli idranti, provvidenziale, necessaria e allo stesso tempo distruttiva, a ridurre in poltiglia annerita ogni cosa.

Il sindaco: li aiuteremo

La voce del sindaco di Zubiena, Davide Basso, è a tratti rotta dall’emozione, a tratti nervosa come di chi sta riflettendo in modo intenso per riuscire a trasformare tante parole e un’idea in vera solidarietà. «E’ una tragedia assurda - esordisce -, è terribile rimanere senza casa. Faremo di tutto per aiutare quella famiglia. Stasera (ieri, ndr), ne parlerò con gli assessori e se saremo tutti d’accordo attiveremo quantomeno una raccolta fondi. Non so nemmeno da dove partire, non me ne sono mai occupato, ma mi sembra una soluzione fattibile e percorribile per aiutare quella famiglia. In queste ore mi sto muovendo per capire cosa e fare. Presto troveremo una soluzione, ne sono certo...».

Forse dalla canna fumaria

L’incendio che ha distrutto la vecchia casa di ringhiera - anche se la certezza assoluta si avrà solo con la consegna del rapporto conclusivo dei tecnici dei Vigili del fuoco alla Procura della Repubblica -, è divampato per colpa della fuliggine che si era forse accumulata un po’ troppo lungo le pareti della canna fumaria della stufa e che ha preso fuoco. In quel momento c’era bisogno di calore e i ciocchi di legna stavano bruciando uno dopo l’altro.
Le fiamme ci hanno poi messo poco a propagarsi alle vecchie travi e ai listelli in legno del tetto. Hanno infine trovato facile presa nella soletta del sottotetto, anch’essa in legno: tutto, in un amen, s’è incenerito. Il resto, con le solette che crollavano, è rimasto schiacciato o è bruciato. Di cose, purtroppo, ne sono state salvate poche. La padrona di casa è rimasta in strada ad assistere al disastro prima di essere raggiunta dalla solidarietà dell’intero paese, con il sindaco, anche lui presente in quel momento, che le ha confidato: «Faremo il possibile per aiutarvi...».

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