Fermato con la cocaina a Milano: biellese arrestato
«Non sono uno spacciatore e non sono neppure pregiudicato, sono solo una persona disperata che ha fatto una stupidaggine perché avevo bisogno di soldi...». Si è difeso così, l’altra mattina davanti al giudice delle indagini preliminari, il biellese Alessandro P., 48 anni, arrestato sabato poco prima delle 13 dai carabinieri a Sedriano (in provincia di Milano) in quanto trovato in possesso di meno di cinque grammi di cocaina, di un bilancino di precisione e di poco meno di mille euro in contanti che - a detta degli investigatori - sarebbero i proventi dell’attività di spaccio. «Non è vero - ha voluto precisare l’indagato sempre davanti al giudice -, quei soldi me li ha dati una parente per pagare una bolletta, lo posso provare...». Il processo per direttissima è stato quindi rinviato a settembre e il biellese è stato rilasciato.
A notare strani movimenti è stato un carabiniere libero dal servizio che si trovava a spasso con la famiglia. Ha subito capito che si trattava di uno scambio poco chiaro e ha dato l’allarme ai colleghi che, poco dopo, hanno fermato il biellese e, dopo aver recuperato droga, bilancino e soldi, lo hanno arrestato. «Non sapevo neppure cosa contenesse quel pacchetto - ribadisce l’indagato al telefono -. Stavo solo facendo una commissione per conto di un conoscente in cambio di pochi euro...».
R.E.B.
«Non sono uno spacciatore e non sono neppure pregiudicato, sono solo una persona disperata che ha fatto una stupidaggine perché avevo bisogno di soldi...». Si è difeso così, l’altra mattina davanti al giudice delle indagini preliminari, il biellese Alessandro P., 48 anni, arrestato sabato poco prima delle 13 dai carabinieri a Sedriano (in provincia di Milano) in quanto trovato in possesso di meno di cinque grammi di cocaina, di un bilancino di precisione e di poco meno di mille euro in contanti che - a detta degli investigatori - sarebbero i proventi dell’attività di spaccio. «Non è vero - ha voluto precisare l’indagato sempre davanti al giudice -, quei soldi me li ha dati una parente per pagare una bolletta, lo posso provare...». Il processo per direttissima è stato quindi rinviato a settembre e il biellese è stato rilasciato.
A notare strani movimenti è stato un carabiniere libero dal servizio che si trovava a spasso con la famiglia. Ha subito capito che si trattava di uno scambio poco chiaro e ha dato l’allarme ai colleghi che, poco dopo, hanno fermato il biellese e, dopo aver recuperato droga, bilancino e soldi, lo hanno arrestato. «Non sapevo neppure cosa contenesse quel pacchetto - ribadisce l’indagato al telefono -. Stavo solo facendo una commissione per conto di un conoscente in cambio di pochi euro...».
R.E.B.