Esplosa la mina antiuomo

Esplosa la mina antiuomo
Pubblicato:
Aggiornato:

SORDEVOLO -  E’ stata fatta esplodere l’altro giorno dagli artificieri del 32° Reggimento Genio Guastatori, reparto dell’Esercito Italiano con sede a Fossano, in provincia di Cuneo, la mina antiuomo trovata da un escursionista lungo le rive del torrente Elvo, a poca distanza dal sentiero che da Sordevolo porta a Bagneri. L’uomo ha subito avvisato i carabinieri che hanno provveduto a mettere in sicurezza la zona in attesa dell’arrivo degli artificieri. E’ possibile che l’ordigno sia stato abbandonato di recente da qualcuno che ha deciso di disfarsene. Oppure che qualche piena dei mesi scorsi, lo abbia riportato alla luce. Si trattava di un ordigno della seconda guerra mondiale, con il meccanismo arrugginito, ma pur sempre pericoloso, contenente circa 700 grammi di esplosivo. Le mine a frammentazione, responsabili nel mondo di migliaia di morti e feriti - messe al bando a livello mondiale dal Trattato di Ottawa del 1997 firmata da 138 paesi fra cui l’Italia, non firmato da super potenze quali Stati Uniti, Cina e Russia e poi da Cuba, Israele e Corea del Nord - in caso di innesco producono migliaia di schegge che partono come innumerevoli proiettili in ogni direzione. Gli specialisti alpini del Genio guastatori, hanno piazzato sulla mina di Sordevolo una piccola carica, si sono allontanati e hanno fatto esplodere il residuato bellico rendendolo pertanto inoffensivo.
Cos’è. La mina terrestre è un ordigno esplosivo, utilizzato generalmente in ambito militare, che viene posizionato sul terreno o sottoterra, dotato di una carica esplosiva e che viene azionato dalla pressione di un veicolo, di un piede che vi passano sopra o da fili da inciampo. Le statistiche mettono i brividi: ogni 20 minuti in qualche parte del mondo un essere umano salta su una mina. Le mine antiuomo hanno causato 5.197 morti nel 2011, un terzo dei quali bambini.
V.Ca.
-- 

 SORDEVOLO -  E’ stata fatta esplodere l’altro giorno dagli artificieri del 32° Reggimento Genio Guastatori, reparto dell’Esercito Italiano con sede a Fossano, in provincia di Cuneo, la mina antiuomo trovata da un escursionista lungo le rive del torrente Elvo, a poca distanza dal sentiero che da Sordevolo porta a Bagneri. L’uomo ha subito avvisato i carabinieri che hanno provveduto a mettere in sicurezza la zona in attesa dell’arrivo degli artificieri. E’ possibile che l’ordigno sia stato abbandonato di recente da qualcuno che ha deciso di disfarsene. Oppure che qualche piena dei mesi scorsi, lo abbia riportato alla luce. Si trattava di un ordigno della seconda guerra mondiale, con il meccanismo arrugginito, ma pur sempre pericoloso, contenente circa 700 grammi di esplosivo. Le mine a frammentazione, responsabili nel mondo di migliaia di morti e feriti - messe al bando a livello mondiale dal Trattato di Ottawa del 1997 firmata da 138 paesi fra cui l’Italia, non firmato da super potenze quali Stati Uniti, Cina e Russia e poi da Cuba, Israele e Corea del Nord - in caso di innesco producono migliaia di schegge che partono come innumerevoli proiettili in ogni direzione. Gli specialisti alpini del Genio guastatori, hanno piazzato sulla mina di Sordevolo una piccola carica, si sono allontanati e hanno fatto esplodere il residuato bellico rendendolo pertanto inoffensivo.
Cos’è. La mina terrestre è un ordigno esplosivo, utilizzato generalmente in ambito militare, che viene posizionato sul terreno o sottoterra, dotato di una carica esplosiva e che viene azionato dalla pressione di un veicolo, di un piede che vi passano sopra o da fili da inciampo. Le statistiche mettono i brividi: ogni 20 minuti in qualche parte del mondo un essere umano salta su una mina. Le mine antiuomo hanno causato 5.197 morti nel 2011, un terzo dei quali bambini.
V.Ca.
-- 

Seguici sui nostri canali