Erika uccisa con cinque coltellate profonde

Erika uccisa con cinque coltellate profonde
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E’ composto da circa mille pagine il fascicolo processuale per il delitto di Erika Preti, 27 anni, commessa di Pralungo, avvenuto l’11 giugno scorso nella villetta di San Teodoro, in Sardegna, trecento delle quali compongono le conclusioni da parte dei carabinieri del Ris di Parma e sono state consegnate prima di Natale al procuratore capo di Nuoro, Andrea Garau, che nei giorni scorsi ha chiuso l’inchiesta e, trascorsi i tempi tecnici di venti giorni, si appresta a chiedere il rinvio a giudizio di Dimitri Fricano, 30 anni, di Biella, il fidanzato della vittima sospettato del delitto. Il capo d’imputazione è comunque breve e conciso. A Fricano viene contestato l’omicidio volontario con le aggravanti dei futili motivi e della crudeltà. E la simulazione di reato in quanto in un primo momento il giovane aveva parlato di un fantomatico rapinatore.
Secondo quanto emerge dalle conclusioni del Ris, Fricano avrebbe ucciso la fidanzata trascinato da un incontenibile raptus al culmine dell’ennesimo litigio di una coppia ormai allo sbando più totale. Le trecento pagine dei carabinieri in camice bianco, contengono una mole impressionante di dati. Poche tracce discorsive e tante fotografie di reperti, un nutrito elenco di analisi scientifiche definite in gergo “accertamenti tecnici irripetibili” su impronte digitali, impronte di scarpe, peli, capelli, sangue. Di sangue ce n’era dappertutto: sui vestiti, sul pavimento, sulle tende che separavano la cucina, dov’è avvenuto il delitto dal balconcino che si affaccia sulla strada.
Valter Caneparo

Leggi di più sull'Eco di Biella in edicola E’ composto da circa mille pagine il fascicolo processuale per il delitto di Erika Preti, 27 anni, commessa di Pralungo, avvenuto l’11 giugno scorso nella villetta di San Teodoro, in Sardegna, trecento delle quali compongono le conclusioni da parte dei carabinieri del Ris di Parma e sono state consegnate prima di Natale al procuratore capo di Nuoro, Andrea Garau, che nei giorni scorsi ha chiuso l’inchiesta e, trascorsi i tempi tecnici di venti giorni, si appresta a chiedere il rinvio a giudizio di Dimitri Fricano, 30 anni, di Biella, il fidanzato della vittima sospettato del delitto. Il capo d’imputazione è comunque breve e conciso. A Fricano viene contestato l’omicidio volontario con le aggravanti dei futili motivi e della crudeltà. E la simulazione di reato in quanto in un primo momento il giovane aveva parlato di un fantomatico rapinatore.
Secondo quanto emerge dalle conclusioni del Ris, Fricano avrebbe ucciso la fidanzata trascinato da un incontenibile raptus al culmine dell’ennesimo litigio di una coppia ormai allo sbando più totale. Le trecento pagine dei carabinieri in camice bianco, contengono una mole impressionante di dati. Poche tracce discorsive e tante fotografie di reperti, un nutrito elenco di analisi scientifiche definite in gergo “accertamenti tecnici irripetibili” su impronte digitali, impronte di scarpe, peli, capelli, sangue. Di sangue ce n’era dappertutto: sui vestiti, sul pavimento, sulle tende che separavano la cucina, dov’è avvenuto il delitto dal balconcino che si affaccia sulla strada.
Valter Caneparo

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