Questa è la più grande emergenza affrontata dal dopoguerra ad oggi”: così il governatore del Piemonte Alberto Cirio è intervenuto ieri pomeriggio prima del premier Conte.
Emergenza coronavirus in Piemonte stretta sugli uffici pubblici e gli studi professionali
“Chiudiamo tutto quello che è possibile chiudere”. Le parole del governatore piemontese Cirio, nell’annunciare la nuova stretta sulle misure di contenimento del contagio del covid-19, cui è seguita ieri sabato 21 marzo 2020 in tarda sera la chiusura del Paese intero da parte del governo.
“Una ulteriore stretta – fanno sapere dalla regione Piemonte – sulle misure necessarie a contrastare in modo decisivo il coronavirus è stata decisa oggi dalla Regione Piemonte, che nel pomeriggio per volere del presidente Alberto Cirio ha riunito in videoconferenza tutti i sindaci dei comuni capoluogo, i presidenti delle Province e i rappresentanti di Anci, Anpci, Upi, Uncem e Ali (Lagautonomie) al fine di valutare e condividere i contenuti della nuova ordinanza. Il documento è stato elaborato lavorando tutta la giornata in sinergia anche con la Regione Lombardia, al fine di prevedere misure il più possibile omogenee vista la contiguità territoriale.
La nuova ordinanza sarà operativa da domenica 22 marzo
La nuova ordinanza sarà operativa da domani e verrà firmata in serata dal vicepresidente della Regione Piemonte Fabio Carosso.
«Chiudiamo tutto quello che è possibile chiudere in base ai poteri di cui dispongono le Regioni – spiega il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio –.Questa è la più grande emergenza affrontata dal dopoguerra ad oggi. Sappiamo che stiamo chiedendo un grande sforzo a ogni cittadino, ma vi prego di comprendere che è la scelta giusta. La nostra libertà è un bene, ma la nostra vita lo è di più. Vi prego, proteggetela restando a casa».
La nuova ordinanza avrà efficacia in Piemonte fino al 3 aprile
“Stretta sui mercati, che – continuano da Palazzo Lascaris – saranno possibili solo dove i sindaci potranno garantire il contingentamento degli accessi e il non assembramento, anche grazie all’utilizzo di transenne e sempre con il presidio costante dei vigili urbani. Inoltre l’accesso agli esercizi commerciali sarà limitato ad un solo componente del nucleo familiare, salvo comprovati motivi di assistenza ad altre persone. Chiusi anche gli uffici pubblici e gli studi professionali, fatta salva l’erogazione dei servizi essenziali ed indifferibili (oltre alla possibilità di attuare lo smart working). Stop anche gli spostamenti verso le seconde case.
Saranno bloccate anche le slot machines
Vietata, inoltre, la sosta e l’assembramento davanti ai distributori automatici “h24” che distribuiscono bevande e alimenti confezionati. Bloccate anche le slot machine e disattivati monitor e televisori da parte degli esercenti. Restano aperte le edicole, le farmacie, le parafarmacie e i tabaccai (dove dovrà essere in ogni caso garantita la distanza di sicurezza interpersonale di un metro). Ove possibile, dovrà effettuarsi la rilevazione sistematica della temperatura corporea presso i supermercati, le farmacie e i luoghi di lavoro. Disposto il fermo dell’attività nei cantieri, ad eccezione di quelli di interesse strategico. Vietato l’assembramento di più di due persone nei luoghi pubblici.