Ecco il nuovo questore: Salvatore Perrone
E' Salvatore Perrone, 60 anni, originario di Corato (Bari), il nuovo questore di Biella. Conosce molto bene la realtà piemontese. Il suo ultimo incarico, infatti, è stato quello di dirigente della Polizia ferroviaria del Piemonte e della Valle d'Aosta. E' un grandissimo esperto nel contrasto ai furti di rame. Lo scorso anno la Polfer, sotto al suo comando, ha recuperato circa 21 tonnellate di oro rosso. In precedenza, l'alto dirigente della polizia aveva ricoperto un altro prestigioso incarico in Piemonte, quello di comandante del V Repareto mobile di Torino, l’unità operativa impiegata nei maggiori servizi di ordine e sicurezza pubblica come cortei, manifestazioni sportive e artistiche, scioperi, calamità naturali e altro ancora. Salvatore Perrone entrò nel corpo delle Guardie all’età di 19 anni, quattro anni d’Accademia e poi via verso Reggio Calabria dove, con il grado di tenente, comandò il nucleo delle volanti del capoluogo. In quegli anni, tra le altre cose, partecipò a numerose attività di contrasto della ‘Ndrangheta.
«In quel periodo – racconta Perrone – tra i contrafforti dell’Aspromonte erano tenute prigioniere otto persone, vittime di sequestro di persona a scopo estorsivo».
La sua è una storia segnata da una «grande passione per il servizio nella Polizia e forte tensione morale nel perseguimento delle migliori condizioni di sicurezza per la collettività». Con un impegno lungo anni, Perrone ha visto cambiare la Polizia italiana, e in modo rilevante: «Al mio ingresso la Polizia aveva lo status militare. Nel 1981 il legislatore ha emanato una legge organica i cui pilastri principali si possono sintetizzare nella smilitarizzazione del Corpo delle Guardie di Polizia. Tali innovazioni hanno permesso alla Polizia italiana di adeguarsi velocemente ai cambiamenti della società e di porsi come strumento efficace di difesa delle istituzioni democratiche a tutela delle libertà di tutti e di contrasto al crimine, segnatamente a quello organizzato».
V.Ca.
E' Salvatore Perrone, 60 anni, originario di Corato (Bari), il nuovo questore di Biella. Conosce molto bene la realtà piemontese. Il suo ultimo incarico, infatti, è stato quello di dirigente della Polizia ferroviaria del Piemonte e della Valle d'Aosta. E' un grandissimo esperto nel contrasto ai furti di rame. Lo scorso anno la Polfer, sotto al suo comando, ha recuperato circa 21 tonnellate di oro rosso. In precedenza, l'alto dirigente della polizia aveva ricoperto un altro prestigioso incarico in Piemonte, quello di comandante del V Repareto mobile di Torino (la ex Celere), l’unità operativa impiegata nei maggiori servizi di ordine e sicurezza pubblica come cortei, manifestazioni sportive e artistiche, scioperi, calamità naturali e altro ancora. Salvatore Perrone entrò nel corpo delle Guardie all’età di 19 anni, quattro anni d’Accademia e poi via verso Reggio Calabria dove, con il grado di tenente, comandò il nucleo delle volanti del capoluogo. In quegli anni, tra le altre cose, partecipò a numerose attività di contrasto della ‘Ndrangheta.
«In quel periodo – racconta Perrone – tra i contrafforti dell’Aspromonte erano tenute prigioniere otto persone, vittime di sequestro di persona a scopo estorsivo».
La sua è una storia segnata da una «grande passione per il servizio nella Polizia e forte tensione morale nel perseguimento delle migliori condizioni di sicurezza per la collettività». Con un impegno lungo anni, Perrone ha visto cambiare la Polizia italiana, e in modo rilevante: «Al mio ingresso la Polizia aveva lo status militare. Nel 1981 il legislatore ha emanato una legge organica i cui pilastri principali si possono sintetizzare nella smilitarizzazione del Corpo delle Guardie di Polizia. Tali innovazioni hanno permesso alla Polizia italiana di adeguarsi velocemente ai cambiamenti della società e di porsi come strumento efficace di difesa delle istituzioni democratiche a tutela delle libertà di tutti e di contrasto al crimine, segnatamente a quello organizzato».
V.Ca.