Ecco chi sono i "furbetti del cartellino" del Comune di Biella

Ecco chi sono i "furbetti del cartellino" del Comune di Biella
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BIELLA - Si assentavano dal posto di lavoro per andare a giocare alle slot machine o per svolgere attività fisiche. Timbravano al posto dei colleghi che non si presentavano sul posto di lavoro. Utilizzavano persino i mezzi del Comune per andare a fare la spesa o per affari personali. Sono 33 i dipendenti del Comune di Biella indagati, dalla Procura  per truffa a danno dello Stato, peculato e falso nell’ambito dell’operazione legata a smascherare i “furbetti del cartellino” partita lo scorso mese di aprile e conclusa ieri mattina quando i carabinieri hanno dato esecuzione ad una corposa ordinanza di ben 238 pagine contenente 180 capi d’imputazione, di misura cautelare emessa in data 26 settembre dal Tribunale a Biella, Tollegno, Sagliano Micca, Vigliano Biellese, Candelo e Ponderano. Per otto di loro, tra cui un funzionario, il Gip ha disposto anche la misura cautelare personale del “divieto di dimora nel Comune di Biella”. Un provvedimento volto quindi a impedire a questi dipendenti di poter frequentare gli uffici comunali e, dunque, di tornare sul posto di lavoro. C’è da specificare che non tutte le posizioni dei 33 indagati sono gravi. A qualcuno viene infatti solo contestato l’allontanamento sporadico dal posto di lavoro, magari per prendere un caffè. Ma anche per loro è stata inevitabile la denuncia. E l’indagine - spiegano da Palazzo di giustizia - potrebbe anche proseguire

Tutto era partito nella primavera scorsa quando una segnalazione di comportamenti scorretti da parte di un dipendente era giunta alle orecchie dell’amministrazione comunale. Dopo una prima indagine interna da Palazzo Oropa è partita la segnalazione alla Procura della Repubblica che ha iniziato tutti gli accertamenti. Attraverso il posizionamento di due telecamere poste agli ingressi di Palazzo Pella, e a pedinamenti mirati, i carabinieri del nucleo investigativo sono riusciti a ricostruire la situazione che ha poi portato alla denuncia dei 33 dipendenti, a vario titolo.

Come detto per otto di loro è stata disposta anche la misura cautelare personale del “divieto di dimora nel Comune di Biella”. Tra questi c’è il funzionario dei lavori pubblici Mauro Ferraro Fornera, 59 anni, di Sagliano Micca, ex sindaco di Sagliano Micca e attuale consigliere comunale del paese della Valle Cervo nonché consigliere provinciale. E c’è anche il nuovo presidente della Croce Rossa Carlo Giorgio Mortarino, 58 anni, di Biella. Poi Antonio Pusceddu, 46 anni, di Ponderano, candidato sindaco alle ultime elezioni proprio nel suo paese di origine e presidente di una società di pallacanestro. E poi ancora Michele Bottone, 46 anni, di Biella, dell’ufficio viabilità, Elena Geromel, 48 anni, di Candelo, ufficio strade e acque, Riccardo Vassallo, 51 anni, di Ponderano, ufficio edilizia pubblica, Elio Villano, 55 anni, di Vigliano Biellese, ufficio viabilità e Silvio Gruppo, 64 anni, di Tollegno, ufficio impianti.

Gli altri dipendenti comunali coinvolti sono Rossana A., Onofrio A., Federico B., Carlo C., Giovanni C., Carmela C., Carlo C.Z., Umberto G., Ennio L., Gregorio M., Simona N., Raffaella P., Michela P. Costantino P., Ettore P., Franco R., Carlo R., Carmen R., Mario S., Chiara S., Luca T., Raffaella T.V., Franco T., Cinzia T., Elisabetta V., tutti impegnati negli uffici che hanno sede a Palazzo Pella nell’ex Convitto.

Enzo Panelli  

BIELLA - Si assentavano dal posto di lavoro per andare a giocare alle slot machine o per svolgere attività fisiche. Timbravano al posto dei colleghi che non si presentavano sul posto di lavoro. Utilizzavano persino i mezzi del Comune per andare a fare la spesa o per affari personali. Sono 33 i dipendenti del Comune di Biella indagati, dalla Procura  per truffa a danno dello Stato, peculato e falso nell’ambito dell’operazione legata a smascherare i “furbetti del cartellino” partita lo scorso mese di aprile e conclusa ieri mattina quando i carabinieri hanno dato esecuzione ad una corposa ordinanza di ben 238 pagine contenente 180 capi d’imputazione, di misura cautelare emessa in data 26 settembre dal Tribunale a Biella, Tollegno, Sagliano Micca, Vigliano Biellese, Candelo e Ponderano. Per otto di loro, tra cui un funzionario, il Gip ha disposto anche la misura cautelare personale del “divieto di dimora nel Comune di Biella”. Un provvedimento volto quindi a impedire a questi dipendenti di poter frequentare gli uffici comunali e, dunque, di tornare sul posto di lavoro. C’è da specificare che non tutte le posizioni dei 33 indagati sono gravi. A qualcuno viene infatti solo contestato l’allontanamento sporadico dal posto di lavoro, magari per prendere un caffè. Ma anche per loro è stata inevitabile la denuncia. E l’indagine - spiegano da Palazzo di giustizia - potrebbe anche proseguire

Tutto era partito nella primavera scorsa quando una segnalazione di comportamenti scorretti da parte di un dipendente era giunta alle orecchie dell’amministrazione comunale. Dopo una prima indagine interna da Palazzo Oropa è partita la segnalazione alla Procura della Repubblica che ha iniziato tutti gli accertamenti. Attraverso il posizionamento di due telecamere poste agli ingressi di Palazzo Pella, e a pedinamenti mirati, i carabinieri del nucleo investigativo sono riusciti a ricostruire la situazione che ha poi portato alla denuncia dei 33 dipendenti, a vario titolo.

Come detto per otto di loro è stata disposta anche la misura cautelare personale del “divieto di dimora nel Comune di Biella”. Tra questi c’è il funzionario dei lavori pubblici Mauro Ferraro Fornera, 59 anni, di Sagliano Micca, ex sindaco di Sagliano Micca e attuale consigliere comunale del paese della Valle Cervo nonché consigliere provinciale. E c’è anche il nuovo presidente della Croce Rossa Carlo Giorgio Mortarino, 58 anni, di Biella. Poi Antonio Pusceddu, 46 anni, di Ponderano, candidato sindaco alle ultime elezioni proprio nel suo paese di origine e presidente di una società di pallacanestro. E poi ancora Michele Bottone, 46 anni, di Biella, dell’ufficio viabilità, Elena Geromel, 48 anni, di Candelo, ufficio strade e acque, Riccardo Vassallo, 51 anni, di Ponderano, ufficio edilizia pubblica, Elio Villano, 55 anni, di Vigliano Biellese, ufficio viabilità e Silvio Gruppo, 64 anni, di Tollegno, ufficio impianti.

Gli altri dipendenti comunali coinvolti sono Rossana A., Onofrio A., Federico B., Carlo C., Giovanni C., Carmela C., Carlo C.Z., Umberto G., Ennio L., Gregorio M., Simona N., Raffaella P., Michela P. Costantino P., Ettore P., Franco R., Carlo R., Carmen R., Mario S., Chiara S., Luca T., Raffaella T.V., Franco T., Cinzia T., Elisabetta V., tutti impegnati negli uffici che hanno sede a Palazzo Pella nell’ex Convitto.

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