E morto a 61 anni Salvatore Azzarello, maestro di judo e di vita per i suoi tanti bambini
Era andato in pensione da poco dopo aver lavorato come operatore notturno nella strutturta di piazza del Monte.
Grande commozione ha destato in città la morte di Salvatore Azzarello, figura nota nel mondo del judo da poco in pensione
Aveva 61 anni. Le ultime parole al cronista di Salvatore Azzarello
Se n’è andato in punta di piedi, come se si stesse muovendo leggero, nonostante la mole, per la conoscenza di quell’arte di cui era maestro, sullo spesso tatami del suo dojo, in viale dei Tigli, attorniato dai suoi tanti bambini ai quali, nel corso di una vita di insegnamento, non ha mostrato solo le figure della disciplina che tanto amava, ma persino le strade giuste per crescere nel migliore dei modi, per diventare persone per bene come lo era lui. Salvatore Azzarello, 61 anni, di Biella, maestro di judo e di vita, esperto nella lavorazione del legno e della ceramica giapponese, appassionato di pesca a mosca, ha lasciato una miriade di amici e di ex allievi affrontando l'ultimo e terribile avversario con il coraggio e l’orgoglio che lo hanno da sempre contraddistinto.
Da pochi mesi era andato in pensione dopo aver lavorato per quasi vent’anni da operatore notturno nella struttura comunale di Piazza Del Monte, in Riva, con la cooperativa “Maria Cecilia”.
«Il mio lavoro - aveva raccontato a un cronista nei giorni successivi l’agognato traguardo raggiunto - consisteva nell’accogliere le persone la sera, fornendo loro quanto previsto: cibo, coperte, vestiti. E rimanere in servizio fino alla mattina dopo. Di notte uomini silenziosi e schivi, parlano… si aprono e raccontano. Nella nostra struttura ci sono posti per sedici uomini e per quattro donne. Locali, cibo e tutto il resto sono di ottimo livello...».
Ciò a cui più teneva, che gli riempiva anima e cuore, era l’insegnamento della fantastica disciplina orientale ai suoi tantissimi bambini: i fondamentali, la ginnastica, le posizioni, le prese, gli squilibri e le cadute, dalle quali - spiegava - bisogna sempre essere in grado di rialzarsi.
“Rei” grande maestro.