E’ disabile, paga il triplo la corsa in taxi
Non è la brutta avventura vissuta da Luca Pancalli, presidente del comitato paralimpico, l’ex pentatleta in sedia a rotelle a cui un mese fa, a Torino, un tassista aveva rifiutato il trasporto. La storia di Sara, nome di fantasia, ragazza di 28 anni disabile in senso intellettivo, lascia comunque l’amaro in bocca. I protagonisti sono la dolce Sara, un taxi e il suo conducente. «La categoria, sia ben chiaro, a nulla c’entra», desidera rimarcare con forza la mamma della ragazza. Ci mancherebbe. Per tutti, la corsa in taxi dalla stazione San Paolo di Biella a Chiavazza, costa dai 9 ai 12 euro. Per Sara no: un tassista si è intascato per lo stesso tragitto ben 34 euro, il triplo, per poi rimborsarne 22 alla mamma con tante scuse quando, infuriata, la donna è riuscita a rintracciarlo e gli ha voluto chiedere spiegazioni del suo comportamento. «E’ stata lei a darmi i soldi in più, per ringraziarmi...», si sarebbe giustificato il tassista con la donna, per poi spiegare in altre sedi che, in realtà, quei soldi gli spettavano perché la ragazza avrebbe lasciato il sedile sporco.
Valter Caneparo
Leggi di più sull’Eco di Biella di giovedì 15 ottobre 2015
Non è la brutta avventura vissuta da Luca Pancalli, presidente del comitato paralimpico, l’ex pentatleta in sedia a rotelle a cui un mese fa, a Torino, un tassista aveva rifiutato il trasporto. La storia di Sara, nome di fantasia, ragazza di 28 anni disabile in senso intellettivo, lascia comunque l’amaro in bocca. I protagonisti sono la dolce Sara, un taxi e il suo conducente. «La categoria, sia ben chiaro, a nulla c’entra», desidera rimarcare con forza la mamma della ragazza. Ci mancherebbe. Per tutti, la corsa in taxi dalla stazione San Paolo di Biella a Chiavazza, costa dai 9 ai 12 euro. Per Sara no: un tassista si è intascato per lo stesso tragitto ben 34 euro, il triplo, per poi rimborsarne 22 alla mamma con tante scuse quando, infuriata, la donna è riuscita a rintracciarlo e gli ha voluto chiedere spiegazioni del suo comportamento. «E’ stata lei a darmi i soldi in più, per ringraziarmi...», si sarebbe giustificato il tassista con la donna, per poi spiegare in altre sedi che, in realtà, quei soldi gli spettavano perché la ragazza avrebbe lasciato il sedile sporco.
Valter Caneparo
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