Due casi di meningite meningococcica in due fratelli: sono fuori pericolo

Due casi di meningite meningococcica in due fratelli: sono fuori pericolo
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Nel territorio di ASL di Biella si sono verificati 2 casi di meningite meningococcica in 2 fratelli. Il primo caso in una bambina di 2 anni che ha frequentato fino al 13-12-2013 l’asilo infantile di via Don Minzoni 9 di Tollegno.

Nel territorio di ASL di Biella si sono verificati 2 casi di meningite meningococcica in 2 fratelli. Il primo caso in una bambina di 2 anni che ha frequentato fino al 13-12-2013 l’asilo infantile di via Don Minzoni 9 di Tollegno.

L’insorgenza dei sintomi si è verificata tra il 16 e il 17 dicembre; la bambina è stata ricoverata nel reparto di Pediatria dell’ospedale di Biella il 17-12. La terapia eseguita ha avuto successo e la bambina è stata dimessa dopo alcuni giorni. Le analisi eseguite non sono state in grado di isolare il germe responsabile della meningite e il caso non è stato segnalato al Servizio di Igiene e Sanità Pubblica.

Nella notte tra il 23 e il 24 dicembre il fratello, che ha frequentato fino al 20 dicembre la classe IIIA della scuola elementare Masseria di Cossato, ha iniziato ad accusare febbre, mialgie, cefalea, vomito. E’ stato ricoverato il 24 dicembre e nella mattina di Natale gli esami hanno dimostrato la presenza del meningococco; il giorno 26 il dr. Malabaila del Laboratorio Analisi dell’ospedale di Biella ha determinato che il meningococco responsabile dell’infezione era di siero gruppo B, batterio contro il quale esiste un vaccino di recentissima introduzione (BEXSERO) che però non è ancora disponibile in farmacia.

Pertanto nella mattina di Natale il dr. Malabaila ha attivato d’urgenza il Servizio di Igiene e Sanità Pubblica: il medico reperibile di turno (dr.ssa Gabriella Comuniello) e il medico referente per la sorveglianza delle malattie infettive (dr. Giovanni Ara). I medici si sono recati in ospedale dove hanno raccolto dalla madre del bambino e dal bambino stesso (che ha risposto ottimamente alla terapia e che poteva collaborare all’indagine) informazioni sui contatti stretti che avevano frequentato l’abitazione nei 10 giorni precedenti l’insorgenza dei sintomi. Queste persone sono state rintracciate e sottoposte a chemioprofilassi preventiva.

Nel frattempo la dr.ssa Laura Lanzone della farmacia ospedaliera, allertata dalla dr.ssa Bragante della Direzione ospedaliera, ha provveduto a reperire sufficienti scorte del farmaco da utilizzare per la chemioprofilassi dei contatti stretti; infatti data la giornata festiva sarebbe stato impossibile inviare i genitori dei bambini a ricercare il farmaco nelle farmacie.

La madre del bambino disponeva del numero di telefono della rappresentante di classe, che ha fornito l’elenco dei numeri di telefono di quasi tutti i compagni di classe del bambino, che avendo avuto un contatto in un ambiente chiuso e prolungato con il caso potevano essere considerati a maggiore rischio di infezione secondaria. Questi genitori sono stati contattati nel corso del pomeriggio e della serata di Natale e sono stati invitati ad una riunione informativa tenutasi nella mattinata di Santo Stefano presso il Servizio di Igiene e Sanità Pubblica. Alla riunione hanno partecipato anche gli insegnanti della stessa classe, via via rintracciati anche tramite la collaborazione della rappresentante di classe che si è recata personalmente presso l’abitazione di uno degli insegnanti. Nel corso della riunione il dr. Ara ha fornito le informazioni del caso ed è stata offerta la chemioprofilassi con farmaci ai compagni di classe del bambino e agli insegnanti.

La meningite meningococcica ha un periodo di incubazione media di 3-5 giorni; solitamente i casi secondari si verificano entro 7 giorni e comunque mai oltre i 10 giorni dall’ultimo contatto. Quindi questi bambini teoricamente si trovano ancora nel periodo di incubazione della malattia, visto che l’ultimo contatto è avvenuto il 20 dicembre e pertanto fino al 30 dicembre dovrà essere proseguita la sorveglianza sanitaria per verificare che non si manifestino sintomi sospetti (febbre alta, cefalea, vomito, rigidità nucale). Questo rischio tuttavia, al di fuori dei contatti in ambito familiare è molto basso, dato che mediamente in ambiente scolastico il 97% dei casi di meningite meningococcica rimangono casi isolati.

Nel caso dell’asilo infantile di via Don Minzoni 9 di Tollegno i 10 giorni sono già trascorsi (dal 13 dicembre – ultimo giorno di scuola della bambina- al 23 dicembre) senza che si siano verificati altri casi. I genitori e gli insegnanti di questa scuola sono stati contattati tra il pomeriggio di Santo Stefano e la mattinata di venerdì 27-12 ed invitati a partecipare ad una riunione informativa tenutasi presso il Servizio di Igiene e Sanità Pubblica nel pomeriggio di venerdì.

Come detto contro la meningite meningococcica di tipo B esiste un vaccino denominato BEXSERO di recentissima introduzione, ma che non è ancora attualmente nella disponibilità delle ASL piemontesi.

Nei bambini oltre i 2 anni di età sono sufficienti 2 dosi di vaccino a distanza di 2 mesi. La protezione è circa dell’87% e inizia 2 settimane circa dopo la vaccinazione. Questo vaccino è stato utilizzato nel mese di dicembre in una campagna vaccinale all’Università di Princeton negli USA, nel cui campus si sono verificati 8 casi di meningite meningococcica di tipo B da marzo di quest’anno. Sono stati vaccinati quasi 5.300 studenti grazie ad un’autorizzazione speciale dell’FDA, dato che il vaccino non è ancora disponibile negli USA.

L’ASL di Biella ha deciso di acquistare un limitato quantitativo di questo vaccino, da offrire ai bambini della classe interessata e dell’asilo infantile.

Per informazioni (da lunedì 30 dicmebre) si può chiamare il Servizio di Igiene e Sanità Pubblica allo 015-3503655/659.

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