Il processo

Droga nella casa parrocchiale: condanne miti per gli spacciatori

Pene conclusive molto ridotte rispetto alle richieste dell'accusa.

Droga nella casa parrocchiale: condanne miti per gli spacciatori
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Sono state più che dimezzate le condanne dei giudici rispetto alle richieste del Pubblico ministero nei confronti dei tre soggetti (due dei quali erano ospiti della casa parrocchiale del Villaggio La Marmora) accusati di spaccio di droga.

Le condanne

Jawara Sambou, 26 anni, resiente a Valdilana  (difeso dall'avvocato Marco Romanello), considerato l’elemento centrale della banda e accusato anche di estorsione, è stato condannato a tre anni e un mese (ne erano stati chiesti 8). Per Saho Dawda, 26 anni (difeso da Benedetta Rondano), che insieme al terzo imputato era ospite al Villaggio La Marmora, la condanna è stata di 2 anni e 5 mesi. Mentre per Jallow Pape, 27 anni (difeso da Marco Cavicchioli), che si sarebbe occupato dei rifornimenti da Torino, la pena conclusiva è stata di due anni con la condizionale.

Dai giardinetti a domicilio

Lo spaccio in un primo tempo sarebbe avvenuto nel parco della Rovere (che si affaccia lungo viale Macallé). Poi, dopo la stretta dei controlli delle forze dell'ordine e della stessa amministrazione comunale, l'attività di spaccio sarebbe proseguita... a domicilio. Parte della droga recuperata dalla Polizia, era stata trovata nella stessa casa parrocchiale del Villaggio La Marmora.

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