Dopo la rissa, esplode la polemica

Dopo la rissa, esplode la polemica
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BIELLA - Diventa un caso politico la rissa tra pakistani scoppiata martedì scorso ai giardini Zumaglini, che ha reso necessario l’intervento massiccio delle forze dell’ordine per ristabilire le condizioni di legalità e di sicurezza nella zona. Questi i fatti. Erano circa le 8.30 di martedì quando due pakistani si sono affrontati nel bel mezzo dell’area verde, in centro città. A dar loro man forte, alcuni connazionali, che hanno trasformato il litigio in una vera e propria rissa. Il tutto, sotto lo sguardo attonito dei passanti, testimoni oculari dell’accaduto, che hanno chiesto l’intervento delle forze dell’ordine per riportare la calma. Il bilancio finale è stato di un pakistano ferito (oltre alle botte sono spuntati anche bastoni e bottiglie rotte) e di una persona (il presunto aggressore) identificata e denunciata.

I fatti hanno immediatamente avuto un’eco politica, con atti ufficiali e commenti scatenati sui social. Andrea Delmastro, consigliere comunale del gruppo di Fratelli d’Italia - Alleanza nazionale, ha presentato un’interrogazione in cui chiede al sindaco e all’assessore competente «se il Comune di Biella intende porre la questione con forza in seno al Comitato di ordine pubblico e sicurezza, se intenda sgomberare l’area da profughi che ivi stazionano» e per sapere «se, in ogni caso, intenda presidiare i giardini Zumaglini con agenti della polizia municipale».

Alla base c’è, innanzitutto, un discorso legato alla sicurezza. «Il modello di “accoglienza” posto in essere dal Pd locale – scrive Delmastro nell’interrogazione - si sostanzia in “porte aperte a tutti e poi accampatevi dove volete”, con queste ovvie e prevedibili ricadute in termini di sicurezza per i cittadini e di legalità. I giardini Zumaglini di Biella devono rimanere fruibili, senza timori, dalla cittadinanza, prima ancora che da sedicenti profughi che vi stazionano, mettendo a repentaglio la sicurezza di mamme e bambini, primi fruitori dell’area. Tale situazione - conclude il consigliere comunale - non deve più in alcun modo ripetersi perché significherebbe lentamente, ma irrimediabilmente, consegnare i nostri giardini Zumaglini alla prepotenza di sedicenti profughi, sottraendoli ai cittadini biellesi». Da qui la richiesta a sindaco e assessore, per sapere se «intendano assumere tempestive e debite ordinanze per ripristinare sicurezza e legalità ai giardini Zumaglini» e per sapere «quali iniziative il Comune di Biella intenda assumere per dare priorità alla legalità e alla sicurezza dei cittadini anche in quella zona».

Lara Bertolazzi

 

Leggi di più sull’Eco di Biella di giovedì 14 gennaio 2016 

BIELLA - Diventa un caso politico la rissa tra pakistani scoppiata martedì scorso ai giardini Zumaglini, che ha reso necessario l’intervento massiccio delle forze dell’ordine per ristabilire le condizioni di legalità e di sicurezza nella zona. Questi i fatti. Erano circa le 8.30 di martedì quando due pakistani si sono affrontati nel bel mezzo dell’area verde, in centro città. A dar loro man forte, alcuni connazionali, che hanno trasformato il litigio in una vera e propria rissa. Il tutto, sotto lo sguardo attonito dei passanti, testimoni oculari dell’accaduto, che hanno chiesto l’intervento delle forze dell’ordine per riportare la calma. Il bilancio finale è stato di un pakistano ferito (oltre alle botte sono spuntati anche bastoni e bottiglie rotte) e di una persona (il presunto aggressore) identificata e denunciata.

I fatti hanno immediatamente avuto un’eco politica, con atti ufficiali e commenti scatenati sui social. Andrea Delmastro, consigliere comunale del gruppo di Fratelli d’Italia - Alleanza nazionale, ha presentato un’interrogazione in cui chiede al sindaco e all’assessore competente «se il Comune di Biella intende porre la questione con forza in seno al Comitato di ordine pubblico e sicurezza, se intenda sgomberare l’area da profughi che ivi stazionano» e per sapere «se, in ogni caso, intenda presidiare i giardini Zumaglini con agenti della polizia municipale».

Alla base c’è, innanzitutto, un discorso legato alla sicurezza. «Il modello di “accoglienza” posto in essere dal Pd locale – scrive Delmastro nell’interrogazione - si sostanzia in “porte aperte a tutti e poi accampatevi dove volete”, con queste ovvie e prevedibili ricadute in termini di sicurezza per i cittadini e di legalità. I giardini Zumaglini di Biella devono rimanere fruibili, senza timori, dalla cittadinanza, prima ancora che da sedicenti profughi che vi stazionano, mettendo a repentaglio la sicurezza di mamme e bambini, primi fruitori dell’area. Tale situazione - conclude il consigliere comunale - non deve più in alcun modo ripetersi perché significherebbe lentamente, ma irrimediabilmente, consegnare i nostri giardini Zumaglini alla prepotenza di sedicenti profughi, sottraendoli ai cittadini biellesi». Da qui la richiesta a sindaco e assessore, per sapere se «intendano assumere tempestive e debite ordinanze per ripristinare sicurezza e legalità ai giardini Zumaglini» e per sapere «quali iniziative il Comune di Biella intenda assumere per dare priorità alla legalità e alla sicurezza dei cittadini anche in quella zona».

Lara Bertolazzi

 

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