«Dopo il sesso rapinò una prostituta»

«Dopo il sesso rapinò una prostituta»
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BIELLA - E’ accusato d’aver rapinato una prostituta dopo aver consumato un rapporto sessuale, lungo la strada delle lucciole che collega i territori di Masserano e di Castelletto Cervo, dove peraltro - dopo l’ordinanza dei sindaci che prevede una sanzione di 500 euro per i clienti che anche solo si avvicinano per chiedere informazioni sui costi delle prestazioni - di lucciole di colore, in realtà, se ne vedono sempre meno. I carabinieri di Masserano, infatti, competenti per territorio, fanno buona guardia, applicano alla lettera le prescrizioni previste dall’ordinanza e in pochi mesi hanno fatto letteralmente crollare gli “affari” delle ragazze che provengono dalle cinture delle grandi città e tutti i giorni raggiungono il Biellese prima in treno e poi con mezzi di fortuna.

Ad essere accusato di rapina è il cossatese Matteo Costenaro, 25 anni, che la scorsa settimana il giudice dell’udienza preliminare, Anna Ferretti, ha rinviato a giudizio per il 22 febbraio del prossimo anno quando inizierà il processo e il giovane (difeso dall’avvocato Domenico Calabrò) avrà l’opportunità di difendersi dalle accuse ed eventualmente uscirne a testa alta.

I fatti risalgono al 23 febbraio dell’anno scorso. Era stata la stessa prostituta - nigeriana, 21 anni, domiciliata a Torino, che all’udienza preliminare non si è presentata - a denunciare la presunta aggressione dopo aver chiesto l’intervento di una pattuglia dei carabinieri del Nucleo radiomobile di Cossato. Secondo il capo d’accusa, l’imputato (anche lui assente all’udienza preliminare), dopo essersi appartato con la ragazza e aver co0nsumato un rapporto sessuale, non solo si sarebbe rifiutato di pagare la somma precedentemente pattuita per la prestazione sessuale, ma avrebbe rifilato alla lucciola uno schiaffone in faccia e un calcio sulla gamba al punto da riuscire a ad impossessarsi di due banconote da 50 euro che erano custodite nella borsetta della ragazza.

V.Ca.

BIELLA - E’ accusato d’aver rapinato una prostituta dopo aver consumato un rapporto sessuale, lungo la strada delle lucciole che collega i territori di Masserano e di Castelletto Cervo, dove peraltro - dopo l’ordinanza dei sindaci che prevede una sanzione di 500 euro per i clienti che anche solo si avvicinano per chiedere informazioni sui costi delle prestazioni - di lucciole di colore, in realtà, se ne vedono sempre meno. I carabinieri di Masserano, infatti, competenti per territorio, fanno buona guardia, applicano alla lettera le prescrizioni previste dall’ordinanza e in pochi mesi hanno fatto letteralmente crollare gli “affari” delle ragazze che provengono dalle cinture delle grandi città e tutti i giorni raggiungono il Biellese prima in treno e poi con mezzi di fortuna.

Ad essere accusato di rapina è il cossatese Matteo Costenaro, 25 anni, che la scorsa settimana il giudice dell’udienza preliminare, Anna Ferretti, ha rinviato a giudizio per il 22 febbraio del prossimo anno quando inizierà il processo e il giovane (difeso dall’avvocato Domenico Calabrò) avrà l’opportunità di difendersi dalle accuse ed eventualmente uscirne a testa alta.

I fatti risalgono al 23 febbraio dell’anno scorso. Era stata la stessa prostituta - nigeriana, 21 anni, domiciliata a Torino, che all’udienza preliminare non si è presentata - a denunciare la presunta aggressione dopo aver chiesto l’intervento di una pattuglia dei carabinieri del Nucleo radiomobile di Cossato. Secondo il capo d’accusa, l’imputato (anche lui assente all’udienza preliminare), dopo essersi appartato con la ragazza e aver co0nsumato un rapporto sessuale, non solo si sarebbe rifiutato di pagare la somma precedentemente pattuita per la prestazione sessuale, ma avrebbe rifilato alla lucciola uno schiaffone in faccia e un calcio sulla gamba al punto da riuscire a ad impossessarsi di due banconote da 50 euro che erano custodite nella borsetta della ragazza.

V.Ca.

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