Domattina a Chiavazza l'addio a Debora

Domattina a Chiavazza l'addio a Debora
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Si svolgeranno domattina alle 10 nella chiesa di Santa Maria Assunta e San Quirico a Chiavazza, i funerali di Debora Gonnelli, 37 anni, di Sordevolo, la parrucchiera precipitata ieri mattina poco prima delle 8 dalla finestra di casa, al terzo piano di uno stabile color salmone di via Vincenzo Ambrosetti. Stasera alle 20, nella stessa chiesa, verrà recitato il Santo Rosario. Poco importa se si sia trattato di incidente o se la giovane donna abbia deciso di farla finita ("Si sentiva sola", ha dichiarato ad Eco la sua datrice di lavoro nel salone di acconciature "Michael Carol" di via XX Settembre a Biella): la notizia ha gettato tutti nello sconforto più totale. Fa male che un donna così giovane, simpatica e riservata, educata, piacevole nei toni e nei modi, a cui tutti volevano bene, non ci sia più. E che tutto sia finito in quel modo orribile. Così come spiace, perché maggiore pietà e rispetto avrebbero meritato sia lei sia chi per quella giovane donna provava sentimenti positivi, che il corpo sia rimasto per cinque lunghissime ore disteso su quei cubetti di porfido di una delle antiche e caratteristiche vie di Sordevolo - rimasta chiusa tutto il tempo - dalle inclinazioni a tratti paurose, affascinanti, strette tra vecchie case di ringhiera a strapiombo. Non è bastato il gesto antico di pietà di coprire il corpo con un telo cerato di colore verde.
Che incredibile tristezza lascia nel profondo del cuore questa notizia. E quante domande suscita. Perché Debora Gonnelli, ieri mattina, è tornata indietro dopo aver salutato la vicina e averle detto che da lì a pochi istanti sarebbe salita sulla sua Panda nuova per recarsi al lavoro? Perché è rientrata in casa? Cosa l'ha scossa a tal punto?
Pochi minuti più tardi la stessa vicina ha sentito un rumore sordo, quello dell'impatto del corpo sui cubetti di porfido. Si è affacciata e ha scoperto la tragedia. Per quella giovane donna dal cuore grande e dal sorriso sempre pronto, non c'è stato purtroppo più nulla da fare: i "sanpietrini" se l'erano portata via per sempre. Appena sotto lo spiovente del tetto, tra due balconcini con le aperture chiuse, restava una finestra spalancata a dare un senso alla dinamica dell'ennesima assurda tragedia.
Debora Gonnelli, che lavorava come parrucchiera ormai da diciotto anni ed era stimata da colleghe e clienti, lascia nel dolore il papà Giovanni e i fratelli Pier Paolo, Walter e Luana. La mamma Rosa è mancata una quindicina di anni fa. Ed è proprio nella tomba accanto alla sua mamma, che Debora, domattina, dopo la funzione funebre, verrà sepolta.

Valter Caneparo

Si svolgeranno domattina alle 10 nella chiesa di Santa Maria Assunta e San Quirico a Chiavazza, i funerali di Debora Gonnelli, 37 anni, di Sordevolo, la parrucchiera precipitata ieri mattina poco prima delle 8 dalla finestra di casa, al terzo piano di uno stabile color salmone di via Vincenzo Ambrosetti. Stasera alle 20, nella stessa chiesa, verrà recitato il Santo Rosario. Poco importa se si sia trattato di incidente o se la giovane donna abbia deciso di farla finita ("Si sentiva sola", ha dichiarato ad Eco la sua datrice di lavoro nel salone di acconciature "Michael Carol" di via XX Settembre a Biella): la notizia ha gettato tutti nello sconforto più totale. Fa male che un donna così giovane, simpatica e riservata, educata, piacevole nei toni e nei modi, a cui tutti volevano bene, non ci sia più. E che tutto sia finito in quel modo orribile. Così come spiace, perché maggiore pietà e rispetto avrebbero meritato sia lei sia chi per quella giovane donna provava sentimenti positivi, che il corpo sia rimasto per cinque lunghissime ore disteso su quei cubetti di porfido di una delle antiche e caratteristiche vie di Sordevolo - rimasta chiusa tutto il tempo - dalle inclinazioni a tratti paurose, affascinanti, strette tra vecchie case di ringhiera a strapiombo. Non è bastato il gesto antico di pietà di coprire il corpo con un telo cerato di colore verde.
Che incredibile tristezza lascia nel profondo del cuore questa notizia. E quante domande suscita. Perché Debora Gonnelli, ieri mattina, è tornata indietro dopo aver salutato la vicina e averle detto che da lì a pochi istanti sarebbe salita sulla sua Panda nuova per recarsi al lavoro? Perché è rientrata in casa? Cosa l'ha scossa a tal punto?
Pochi minuti più tardi la stessa vicina ha sentito un rumore sordo, quello dell'impatto del corpo sui cubetti di porfido. Si è affacciata e ha scoperto la tragedia. Per quella giovane donna dal cuore grande e dal sorriso sempre pronto, non c'è stato purtroppo più nulla da fare: i "sanpietrini" se l'erano portata via per sempre. Appena sotto lo spiovente del tetto, tra due balconcini con le aperture chiuse, restava una finestra spalancata a dare un senso alla dinamica dell'ennesima assurda tragedia.
Debora Gonnelli, che lavorava come parrucchiera ormai da diciotto anni ed era stimata da colleghe e clienti, lascia nel dolore il papà Giovanni e i fratelli Pier Paolo, Walter e Luana. La mamma Rosa è mancata una quindicina di anni fa. Ed è proprio nella tomba accanto alla sua mamma, che Debora, domattina, dopo la funzione funebre, verrà sepolta.

Valter Caneparo

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