IL CASO

Discarica di Salussola, il tempo stringe e il fronte del "no" con la Lega porta la causa in Regione

L'esito del procedimento è atteso per dicembre: "Consiglieri concordi. Speriamo sappiano aiutarci".

Discarica di Salussola, il tempo stringe e il fronte del "no" con la Lega porta la causa in Regione
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Il Comitato Salussola Ambiente è Futuro ha portato le proprie ragioni a Torino, nella speranza di trovare comprensione da parte della Regione Piemonte.

Il resoconto del Comitato

"Avevamo convenuto insieme al Consigliere Regionale Michele Mosca di rappresentare in V commissione regionale (Ambiente) le criticità relative alla discarica di amianto. Poi si è messo per traverso il Covid, e poi ancora l'alluvione. Alla fine (giovedì 15 ottobre 2020) siamo riusciti ad essere ascoltati.
Abbiamo avuto modo di esporre compiutamente i problemi di cui parliamo da anni, illustrando perché quell'impianto non deve essere realizzato in quel luogo, e quali luoghi alternativi la Regione stessa ha già indicato: ben 600!
Crediamo di essere riusciti a far comprendere che siamo più che consapevoli della necessità imprescindibile di individuare dei siti per smaltire l'amianto, ma che proprio per la delicatezza di questo tema, che attiene alla salute dell'uomo e dell'ambiente, pretendiamo che questi siti siano i migliori, i più idonei: Brianco è stato scelto solo perché il caso ha voluto che il proponente possedesse lì dei terreni.
Abbiamo sottolineato come quell'area sia rappresentativa di un paesaggio identitario, di produzioni di eccellenza, promosse con anni di fatiche e investimenti sia pubblici che privati. Qualcuno potrebbe mai immaginare una discarica in mezzo alle colline del barolo? Ecco, la dop del riso di baraggia biellese e vercellese è un simbolo del Piemonte, da portare con orgoglio nel mondo. E' evidente che se qualcuno può partire da Pavia a proporre un impianto che a Pavia non si può fare, c'è un problema grosso di normativa e pianificazione in materia di rifiuti. Abbiamo spiegato come questa discarica non sarà al servizio del territorio, abbiamo raccontato l'iter del procedimento e lo sconcerto dei cittadini davanti a un ricorso vinto dal proponente per vizi di forma. Abbiamo infine raccontato come i cittadini abbiano reagito davanti a questo cortocircuito da cui non si riesce ad uscire.
I Consiglieri ci hanno ascoltati, hanno posto parecchie domande per capire meglio alcuni aspetti; infine son parsi concordare che bisogna dire basta a certi imprenditori del rifiuto che vengono da fuori regione per allocare in luoghi improbabili impianti che poi smaltiranno rifiuti non nostri, danneggiando il nostro territorio per il beneficio esclusivo delle loro tasche.
Speriamo che sappiano aiutarci, perché con l'esito del procedimento atteso per dicembre, non ci resta più molto tempo".
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