Dimezzati i morti negli incidenti

Dimezzati i morti negli incidenti
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L’obiettivo era quello di dimezzare il numero dei morti negli incidenti stradali in dieci anni, rispetto quindi alla media rilevata nel 2001. Il calo imponente c’è stato, sia in termini numerici che di costi sociali, anche se l’obiettivo non è stato raggiunto né dall’Europa (-43%) e neppure dall’Italia (-42%). La stessa percentuale dell’intera penisola è stata raggiunta anche dal Piemonte. Il Biellese, invece, è uno dei pochi territori che ce l’ha fatta: in dieci anni ha più che dimezzato il numero dei morti rispetto al 2001  (con un -58,3 %). Ha raggiunto il target con Asti e con il Vco.

  Le cifre. Nel primo anno del nuovo millennio, nel Biellese si erano registrati 645 incidenti stradali con 24 morti e 874 feriti, Dieci anni dopo gli incidenti sono stati 428 con 10 morti e 576 feriti, con un costo sociali decisamente inferiore: stime che gratificano il lavoro di prevenzione svolto dalle istituzioni e dalle forze dell’ordine. Già nel 2001, comunque, il numero dei morti era  più che dimezzato rispetto al periodo di metà anni Novanta quando le cifre erano da capogiro (54 vittime nel ’96, 49 nel ’97).

Lo studio. I dati sono stati forniti dalla Regione Piemonte che ha reso pubblico un articolato studio che analizza non solo il numero degli incidenti in Piemonte negli ultimi anni, ma anche, nel dettaglio,  le varie cause. Il valore dell’indice di  rischio di morire in un incidente stradale nella nostra regione è passato da 13,4 morti per 100mila abitanti nel 2001, a 7,3 nel 2010.
Quello di rimanere ferito è sceso da 595 a 548 per 100mila abitanti. Complessivamente, nei dieci anni considerati, si riduce del 20% il numero di incidenti e feriti. Quello dei morti di più del doppio.
Le circostanze presunte degli incidenti che risultano più frequenti sono: il mancato rispetto della segnaletica, la guida distratta e l’andamento indeciso per vari motivi (telefono cellulare in primis che porta all’urto con ostacoli o a fuoruscite di strada a causa di ostacoli nella carreggiata che rappresenta circa il 60 per cento del totale), l’eccesso di velocità (sinistro consistito in un urto contro un ostacolo o un’uscita di strada a causa di un ostacolo, evidentemente percepito in ritardo proprio a causa dell’elevata velocità), il mancato rispetto delle distanze di sicurezza, sorpassi pericolosi. Sono in lieve aumento solo gli incidenti relativi agli investimenti di pedone.

In Piemonte. Nel decennio considerato gli incidenti stradali in Piemonte sono stati 151.725 e hanno coinvolto 358.1523 persone di cui 221.893 sono rimaste ferite e 4.443 sono morte. Le morti per incidentalità stradale rappresentano circa l’1% di tutte le persone decedute in Piemonte nel periodo: una percentuale modesta ma che in termini assoluti rappresenta quasi l’equivalente dei residenti, al 2010, in alcune città medio piccole del Piemonte, quali ad esempio Livorno Ferraris (4.545 abitanti), Rosta (4.559), Cigliano (4.566) o Carrù (4.393). Una stima del costo totale dell’incidentalità nel decennio è pari a 21.812,7 milioni di euro. L’incidenza di tale costo sul Pil regionale, per gli anni 2007-2009, è dell’ordine dell’1,5%.

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