Diciottenne vinto dalla stanchezza alla cronoscalata
E’ entrato in crisi e non è riuscito a raggiungere l’arrivo, uno dei circa 150 partecipanti alla cronoscalata notturna, con le ciaspole o con la tecnica dello scialpinismo, che si è svolta sabato sera tra Oropa e il Lago del Mucrone, lungo la Busancano, con cena conclusiva al Rifugio Savoia. Si tratta di un diciottenne di Biella che alla fine è stato comunque soccorso e portato in ospedale dove ha potuto recuperare le forze. La crisi lo ha colpito poco sotto il tratto dell’imbuto, a poca distanza dall’arrivo: non aveva più la forza né per salire e neppure per tornare indietro.
Per fortuna l’esperto del Soccorso alpino che faceva da retroguardia al serpentone luminoso che si è snodato lungo la storica pista da sci, illuminata non solo dalle luci frontali dei partecipanti alla cronoscalata non competitiva, ma pure dalle fiaccole piazzate numerose lungo il percorso, ha raggiunto in breve il ragazzo e ha fatto intervenire i suoi compagni in servizio al Savoia per ogni evenienza. Gli organizzatori sono stati previdenti: «Non appena ci siamo resi conto che il numero dei partecipanti si faceva sempre più imponente, abbiamo chiesto aiuto agli amici del Soccorso alpino - spiega, soddisfatta del risultato dell’iniziativa, la titolare del Rifugio Savoia -. Tutto è andato per fortuna bene: si sono registrati solo tre ritiri e il caso di stanchezza di quel ragazzo...».
Valter Caneparo
E’ entrato in crisi e non è riuscito a raggiungere l’arrivo, uno dei circa 150 partecipanti alla cronoscalata notturna, con le ciaspole o con la tecnica dello scialpinismo, che si è svolta sabato sera tra Oropa e il Lago del Mucrone, lungo la Busancano, con cena conclusiva al Rifugio Savoia. Si tratta di un diciottenne di Biella che alla fine è stato comunque soccorso e portato in ospedale dove ha potuto recuperare le forze. La crisi lo ha colpito poco sotto il tratto dell’imbuto, a poca distanza dall’arrivo: non aveva più la forza né per salire e neppure per tornare indietro.
Per fortuna l’esperto del Soccorso alpino che faceva da retroguardia al serpentone luminoso che si è snodato lungo la storica pista da sci, illuminata non solo dalle luci frontali dei partecipanti alla cronoscalata non competitiva, ma pure dalle fiaccole piazzate numerose lungo il percorso, ha raggiunto in breve il ragazzo e ha fatto intervenire i suoi compagni in servizio al Savoia per ogni evenienza. Gli organizzatori sono stati previdenti: «Non appena ci siamo resi conto che il numero dei partecipanti si faceva sempre più imponente, abbiamo chiesto aiuto agli amici del Soccorso alpino - spiega, soddisfatta del risultato dell’iniziativa, la titolare del Rifugio Savoia -. Tutto è andato per fortuna bene: si sono registrati solo tre ritiri e il caso di stanchezza di quel ragazzo...».
Valter Caneparo