Denunciato chi ha devastato 15 lapidi del cimitero di Sostegno: è un ventenne, era ubriaco
Indagini vecchio stile. Scandagliato l'ambiente giovanile della zona. Intanto i proprietari stanno presentando denuncia.
Indagine lampo dei Carabinieri di Crevacuore. Individuato a tempo di record l’artefice della devastazione al cimitero di Sostegno che aveva destato notevole indignazione in paese. Non poteva restare impunito l’autore del grave vilipendio ai defunti perpetrato in piena notte all’interno del camposanto di Sostegno alcuni giorni fa, quando senza alcuna ragione ignoti vandali avevano danneggiato complessivamente quindici lapidi marmoree.
Le indagini
Nel più stretto riserbo e senza perder tempo i Carabinieri della Stazione di Crevacuore avevano messo in campo tutte le risorse disponibili svolgendo accurati accertamenti che hanno permesso di escludere via via tutte le piste più improbabili e ricondurre l’episodio ad un inqualificabile gesto vandalico. Inesistenti le rivendicazioni e scarse le immagini delle telecamere posizionate nell’area interessata, gli inquirenti hanno dovuto affidarsi alle indagini vecchio stile fatte di profonda conoscenza del tessuto sociale e dell’esperienza maturata dal Comandante della Stazione in tanti anni di servizio.
Nell'ambiente giovanile
Raccolti i primi elementi gli investigatori hanno scandagliato l’ambiente giovanile della zona, compreso il mondo dei social network dove i ragazzi non disdegnano di vantarsi di azioni vergognose, e sentito le testimonianze di diversi residenti sino a chiudere il cerchio attorno al responsabile: un ventenne residente nel circondario che avrebbe commesso il vile gesto senza alcuna ragione in preda ai fumi dell’alcool. Esclusa la presenza di complici.
Denunciato in Procura
Conclusa l’indagine, dal Comando di Crevacuore è stata trasmessa un’approfondita relazione diretta alla competente Procura della Repubblica di Vercelli nella quale al giovane, dopo avergli notificato gli addebiti, viene contestato il vilipendio delle tombe e dei luoghi di sepoltura nonchè il danneggiamento aggravato. Nel frattempo i proprietari delle tombe profanate si stanno presentando in caserma per presentare le singole querele relative al danno patito.