Delitto Vazzoler: minime riduzioni delle pene

Delitto Vazzoler: minime riduzioni delle pene
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Sono state sostanzialmente confermate, ieri mattina dalla Corte d’Assise d’appello di Torino, le condanne per l’omicidio di Vanda Vazzoler, 67 anni, la pensionata di Vigliano uccisa nel corso di una rapina avvenuta il 12 dicembre 2014 nella sua abitazione di via Dante perché non aveva saputo fornire ai rapinatori il numero della combinazione della cassaforte. La stessa pena rispetto al processo di primo grado è stata confermata solo a Roberto Monterosso, 35 anni, di Ceresole d’Alba (uno dei presunti esecutori materiali della rapina finita con il delitto), a cui sono stati confermati 15 anni di reclusione. Dieci anni tondo (con una “sconto” di otto mesi rispetto al primo grado), sono stati inflitti a Daniele Stefanesi, 27 anni, di Cossato, origini rumene, il secondo presunto esecutore materiale del colpo. Quello che per l’accusa era l’organizzatore e ideatore del colpo, Giovanni Stramondo, 48 anni, di Cossato, ha avuto una netta riduzione della pena da 13 anni a 10 anni e quattro mesi. A Giuseppe Fabbro, 59 anni, di Massazza, che conosceva bene le abitudini della Vazzoler e del marito e che avrebbe fornito le informazioni per commettere il colpo, i giudici torinesi hanno riconosciuto solo un minimo sconto: da dieci anni e dieci mesi a dieci anni tondi. Chi se l’è cavata con una pena decisamente mite, è stato infine Domenico Carella, 32 anni, di Torino, che aiutò gli investigatori, al quale viene imputato solo il ruolo di autista. Per lui la pena è stata ridotta da quattro anni a due anni e otto mesi.

V.Ca.

Sono state sostanzialmente confermate, ieri mattina dalla Corte d’Assise d’appello di Torino, le condanne per l’omicidio di Vanda Vazzoler, 67 anni, la pensionata di Vigliano uccisa nel corso di una rapina avvenuta il 12 dicembre 2014 nella sua abitazione di via Dante perché non aveva saputo fornire ai rapinatori il numero della combinazione della cassaforte. La stessa pena rispetto al processo di primo grado è stata confermata solo a Roberto Monterosso, 35 anni, di Ceresole d’Alba (uno dei presunti esecutori materiali della rapina finita con il delitto), a cui sono stati confermati 15 anni di reclusione. Dieci anni tondo (con una “sconto” di otto mesi rispetto al primo grado), sono stati inflitti a Daniele Stefanesi, 27 anni, di Cossato, origini rumene, il secondo presunto esecutore materiale del colpo. Quello che per l’accusa era l’organizzatore e ideatore del colpo, Giovanni Stramondo, 48 anni, di Cossato, ha avuto una netta riduzione della pena da 13 anni a 10 anni e quattro mesi. A Giuseppe Fabbro, 59 anni, di Massazza, che conosceva bene le abitudini della Vazzoler e del marito e che avrebbe fornito le informazioni per commettere il colpo, i giudici torinesi hanno riconosciuto solo un minimo sconto: da dieci anni e dieci mesi a dieci anni tondi. Chi se l’è cavata con una pena decisamente mite, è stato infine Domenico Carella, 32 anni, di Torino, che aiutò gli investigatori, al quale viene imputato solo il ruolo di autista. Per lui la pena è stata ridotta da quattro anni a due anni e otto mesi.

V.Ca.

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