Cossato, banditi alle Poste
Fallito assalto di una banda di rapinatori, sabato mattina alle 8, alla sede centrale delle Poste in via Repubblica a Cossato. I banditi - tutti con il volto travisato da passamontagna, uno con addosso la pettorina catarinfrangente gialla in modo da essere scambiato per un postino - hanno trovato la strada spianata solo per metà. Sono passati dal retro, hanno superato in modo agevole il primo portone blindato (pare fosse aperto) che dà accesso al deposito delle merci. Ma hanno trovato sbarrato l’accesso agli uffici dove la direttrice dell’ufficio postale e un’impiegata avevano da poco ricevuto la busta contenete più di centomila euro delle tredicesime dei pensionati.
E’ stata proprio la responsabile dell’ufficio a dare l’allarme. Una pattuglia dei carabinieri si trovava nei paraggi, ci ha così messo veramente una manciata di secondi a raggiungere via Repubblica. Solo che i banditi, nel frattempo, avevano capito che si stava mettendo male e se l’erano già svignata a gambe levate. «Abbiamo visto correre come dei razzi tre uomini in mezzo ai giardini...», ha poi dichiarato una coppia di anziani ai militari. In breve tutte le pattuglie disponibili sono confluite nella zona. Ma Cossato, in quel momento, si era già animata quasi del tutto, con le strade già colme di auto e di persone. Impossibile, a meno di un colpo di fortuna, individuare in mezzo a tutta quella gente i tre fuggitivi, i quali, con ogni probabilità, si erano subito divisi.
Poteva trasformarsi in una delle rapine da ricordare per la consistenza del bottino. Da non molto, infatti, si era allontanato il furgone blindato della Mondialpol che aveva scaricato i soldi per il pagamento delle tredicesime. Gli sconosciuti erano in tre, nessuno ha visto se erano o meno armati. Di certo si erano resi irriconoscibili. Il fato ha voluto che la responsabile dell’ufficio non aprisse quella barriera blindata con vetro antisfondamento centrale. Altrimenti i tre avrebbero potuto entrare nel cuore dell’ufficio e fare mambassa del denaro contante. Ci hanno comunque provato. Quando la direttrice ha notato dall spesso vetro la presenza di quegli sconosciuti nel magazzino delle merci, uno dei tre stava cercando di aprire il portoncino per mezzo di un trapano elettrico che ha abbandonato sul posto prima di svignarsela. Nel frattempo, all’esterno, erano in già in coda una ventina di persone, per lo più pensionati in attesa dei loro soldi. Hanno dovuto aspettare parecchio: tra rilievi dei carabinieri, deposizioni varie e spavento da far passare alle impiegate, l’ufficio ha potuto riaprire i battenti solo in tarda mattinata.